Tutti i colori di Cappuccetto Rosso #2: Roberto Innocenti
Colorata, moderna e piena di piccoli curiosi dettagli, così descriverei Cappuccetto rosso. Una fiaba moderna di Roberto Innocenti.
Innocenti catapulta una fiaba millenaria ai giorni nostri, anzi, oltre.
“Ho sempre sentito il bisogno di ambientare gli avvenimenti dei luoghi e nei tempi giusti. A decidere il tema, il tono la tragedia o la commedia, sono io, ma come un regista, cambiando film, cambia il genere e lo stile si adatta alla storia anziché dominarla.” R.Innocenti
La fusione tra classico e moderno è presente già nella prima illustrazione che ci introduce all’atmosfera della storia, troviamo una donna anziana circondata da un gruppo di bambini pronta a raccontare una fiaba.
Le ragnatele, tutte intorno alla stanza, e i vecchi giochi sono un indizio a pensare che la stanza sia stata chiusa per tanto tempo, ma è un dettaglio che ci fa subito capire che questa non è la solita storia: la vecchietta è un ologramma. Fuori la finestra è buio, piove e il grigiore ci immerge subito nei colori di città, ma la luce che emana la piccola donna rischiara la stanza. Così come le piccole lucine che mettevamo in camera quando eravamo bambini e faceva buio, lei ci protegge, e ci racconta qualcosa che forse ci farà crescere…
La dolce vecchietta che fa la maglia rappresenta l’unica luce, l’unica speranza, in quel mondo grigio.
Già da qui, Innocenti, ci stupisce e ci incuriosisce con i molteplici dettagli realizzati con estrema maestria che lo caratterizzano.
La scelta di Innocenti di illustrare la città avviene per l’esigenza di raccontare una storia contemporanea, che parli del mondo in cui viviamo oggi, così da potersi sentire ancor più in sintonia con la fiaba.
La bambina dal cappuccio rosso, nella versione illustrata di Innocenti diventa una di noi, che potremmo incontrare per strada o al supermercato, i personaggi restano fortemente legati al loro ruolo, cambiando però la loro tipica veste. C’è una bambina, c’è la nonna, c’è il lupo e il cacciatore, tutti racconti in una chiave moderna.
In questa storia lo spazio intono alla piccola Cappuccetto Rosso prende la forma di una chiassosa città dove, a differenza della versione originale, il “male” non si nasconde fra i cespugli, ma è visibile, sotto gli occhi di tutti; graffiti, macchine, caos, e sporcizia. Protagonista assoluta delle illustrazioni è la pubblicità, che riempie e colora la grigia e degradata città.
I delicati fiori che distraggono Cappuccetto Rosso sono giocattoli di ultima generazione e il bosco è “The wood” un centro commerciale.
Fa riflettere il fatto che mentre nella versione originale la bambina decide di attraversare il bosco, disubbidendo alle parole della madre, nella versione moderna di Innoicenti la bambina è già immersa nei pericoli del “bosco”.
“Ho rispettato l’originale, che era scritta per spaventare i bambini e soprattutto le bambine, per insegnare loro ad essere sospettose e diffidenti verso gli sconosciuti (ma anche conosciuti o familiari?) che offrono caramelle. Per essersi fidata Cappuccetto Rosso nella versione originale, viene mangiata! Ho forse tradito il senso, il nocciolo della fiaba, non mi pare.” R.Innocenti
Vedo in Cappuccetto Rosso.Una fiaba moderna un libro che fa riflettere. Come nel gesto di svoltare pagina chi legge manda avanti la storia, per Innocenti, è così fino alla fine e sarà il lettore a scegliere il finale che preferisce.
C’è chi preferirà il finale crudo, magari più reale, e chi invece preferisce il lieto fine. Sceglierete la versione di Perrault o quella dei fratelli Grimm? Lascerete la bambina nelle mani del lupo o la salverete? A voi la scelta.