Il maestro e il Pomodoro
Oggi vi proponiamo una breve intervista, una doppia intervista: a Davide Calì, autore eclettico e esplosivo e a Dario Pomodoro, aspirante autore… naturalmente di libri per bambini. Forse riusciremo a capire qualcosa in più di questo meraviglioso e complesso mondo.
Ho conosciuto Dario nello stesso giorno in cui ho conosciuto Davide, durante il workshop “La macchina delle storie”, tenuto da Davide Calì.
Subito ho pensato a Dario come a un Davide in erba e mi sono chiesta se anche Davide vedesse in lui qualcosa di speciale, per così dire, una promessa nel mondo della letteratura per l’infanzia.
Durante il workshop attendevo con grande curiosità, alla fine de i “quindiciminuti” la lettura ad alta voce dei testi elaborati da Dario: originali, divertenti, sempre a tema… insomma, non ne sbagliava uno!
La sua scrittura mi ha incuriosita a tal punto che, mi sono chiesta più volte perché non avesse ancora pubblicato niente! Alla fine ho pensato che la maniera migliore per capire e far capire a chi vuole far parte di questo mondo, i meccanismi e gli ingranaggi all’interno della macchina “fabbricastorie”, fosse un’intervista a doppio binario: a Dario Pomodoro, maestro in un asilo nido e aspirante autore di libri per l’infanzia e a Davide Calì, fumettista e autore “esplosivo” di libri per bambini.
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Buongiorno Dario, non conosciamo molto di te. Sappiamo solamente che sei un bravissimo Maestro in un asilo nido e che ti occupi di una vera e propria biblioteca multimediale, la “BIMBLIOTECA”.
Due passioni che sfociano in una passione più grande “la scrittura per bambini”. Cosa ti piacerebbe fare da grande?
Buongiorno Maddalena e grazie per questa opportunità , sono ormai educatore di nido e scuola dell’ infanzia da parecchi anni e questo mi ha avvicinato tantissimo all’ editoria per bambini e ragazzi che è diventata una vera passione e mi ha portato anche ad aprire la mia BIMBLIOTECA multimediale dove cerco di tenere informati i miei “seguaci” sulle novità in libreria, le iniziative riguardanti i libri e dove recensisco anche i grandi classici della letteratura per l’infanzia.
Cosa mi piacerebbe fare da grande? Ahimè un po’ grandicello lo sono già e sono assolutamente soddisfatto del lavoro che faccio che mi gratifica moltissimo e che mi permette di coltivare le mie passioni anche perché le due cose camminano abbastanza di pari passo. Il mio sogno nel cassetto resta quello di pubblicare qualcosa, possibilmente che piaccia, poi tutto quello che potrebbe arrivare di conseguenza non lo so ma da qualche parte bisogna pur partire!
Buongiorno Davide, nasci come fumettista e illustratore per diventare poi anche autore di libri per bambini, pubblicando finora più di cento libri. Da grande, sei diventato quello che volevi essere, professionalmente si intende?
Sì, sono diventato alcune cose che volevo essere. Ma ci sono ancora tante cose che voglio fare. Mi piacerebbe realizzare qualcosa di più con la musica. Qualche anno fa ho suonato nello spettacolo tratto da uno dei miei libri francesi, ma vorrei riuscire a fare qualcosa con i miei pezzi. Scrivo canzoni e suono la chitarra elettrica. Vorrei comunque fare anche un altro libro “musicale” di cui poi suonare lo spettacolo. E vorrei fare più fumetti, scrivere qualche romanzo. Insomma, varie cose.
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Dario, ci siamo conosciuti durante un workshop di Davide Cali e poi incotrati nuovamente a un secondo workshop. Hai avuto altre esperienze di workshop o seminari con altri autori?
Ho fatto qualche altro workshop di scrittura e anche un corso frontale di illustrazione, cerco sempre di tenermi in esercizio e quando posso ne approfitto per frequentare qualche evento formativo. Anche l’illustrazione mi appassiona molto ma purtroppo ho poco tempo per dedicarmici a fondo, mentre scrivere riesco a farlo con costanza e qui mi tornano sempre utili i consigli assorbiti nei vari workshop. Ho sempre un blocchetto dove scrivere le mie idee e se me lo dimentico appunto tutte sulle note del cellulare. Passeggiando e lavorando arrivano sempre le idee migliori che poi elaboro con più tranquillità a casa.
Ma il miglior esercizio è sempre leggere (e scrivere) tanto!
Davide Cali, autore, si è fatto da sé oppure ha avuto dei maestri da cui attingere nella definizione del proprio stile di scrittura?
Penso che nessuno si “faccia da sè”, sarebbe anche noioso. Tutti abbiamo dei maestri. Per me sono stati importanti in tanti: Italo Calvino, Dino Buzzati, Andrea Pazienza, Tomi Ungerer, ma anche Mark Twain, Jack Ritchie, i Monthy Python, Woody Allen e tanti altri.
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Il lavoro di autore non si esaurisce con la stesura di un testo, ma continua con la ricerca di un editore interessato alla pubblicazione. Dario, ci parli della tua esperienza con il mondo dell’editoria?
Sono ancora in una fase di studio se così si può dire, è molto difficile per me districarmi nei meandri dell’ editoria e devo ancora capire certi meccanismi.
Senza dubbio voglio propormi a più realtà possibili ma una cosa fondamentale credo sia studiarsi i cataloghi delle varie case editrici anche per capire cosa proporre e a chi, è un lavoro di ricerca e studio un po’ lungo ma sicuramente ne vale la pena ed è un’ ottima scusa per spiegare a mia moglie perché da Bologna e dalle altre fiere torno sempre con quintali di cataloghi.
Davide, hai pubblicato con varie case editrici italiane e estere, e i tuoi libri sono stati tradotti in molte lingue. Avresti dei consigli da dare ad aspiranti autori o autori esordienti? Quali sono gli errori da evitare nell’invio di manoscritti?
Non saprei, ho scritto una marea di articoli su questo tema e tengo spesso dei corsi. L’errore più frequente penso sia ancora non leggere e non conoscere il mercato nel quale si pretende di proporre il proprio lavoro. Penso che di base sia stato leggere molto a portarmi dove sono.
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Dario, oltre che ai tuoi progetti editoriali, ti stai occupando di un altro progetto: una vera biblioteca all’aperto. Ce ne vuoi parlare?
È ancora tutto molto “work in progress” ma mi piacerebbe che la mia Bimblioteca che per ora è aperta solo su Facebook diventi qualcosa di reale. Mi piacerebbe avere un luogo dove promuovere la lettura per bambini e ragazzi magari con laboratori, incontri con gli autori ecc ecc.. magari in un bello spazio all’ aperto!
Diciamo che.. ci stiamo lavorando e l’idea generale c’è!
Bot, Ararat, Zaratan, Omero e ora Fanbase: Davide, hai altri progetti in cantiere, oltre a nuovi libri?
Sì, come sempre. Su Facebook gestisco diverse pagine, più o meno aperte. Il progetto Fanbase è una pagina chiusa, idem Ararat. In Zaratan sono solo stato un ospite, mentre Omero è effettivamente una mia idea, che però poi ho dato in gestione perché non il tempo di occuparmene (anche se continuo a fare lezioni quando mi chiamano). Al momento non ho grandi progetti in corso, diciamo che la Fanbase mi sta assorbendo già abbastanza.Però sono tornato a disegnare. Ho passato l’estate disegnando copertine alternative dell’universo Marvel, DC Comics e Dark Horse. Conto di mandargliele il prossimo autunno.
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Dario, ti abbiamo definito un aspirante autore di libri per bambini. Quale è il primo tuo libro che vorresti vedere nelle librerie?
Penso che vada bene una qualsiasi delle mie storie, mi darebbe un bello slancio e sarebbe una grandissima soddisfazione personale, di sicuro vorrei vedere nelle librerie un libro che piaccia a mio figlio Giovanni che è sempre il primo ad ascoltare le mie storie! Sicuramente vorrei che fosse il primo di una lunga serie
Davide, autore esplosivo e irrefrenabile: ci puoi anticipare quale sarà il tuo prossimo libro per bambini edito in Italia?
Bella domanda, sai che non lo so? I miei prossimi libri escono in America, Francia e Portogallo.
Per cui se in Italia esce qualcosa, penso che esca tradotto. Il prossimo dovrebbe essere Grown-ups never do that, il mio nuovo libro americano con Benjamin Chaud, tradotto in Italia come I grandi non sbagliano mai. Si tratta di un nuovo progetto, slegato dalla serie che abbiamo cominciato con Non ho fatto i compiti perché, che in America è arrivata al sesto titolo (in Italia si è fermata a tre).
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Prima di concludere l’ intervista, avrei un’ ultima domanda per Dario: c’e qualcosa che vorresti chiedere a Davide Cali?
A Davide penso di aver chiesto tantissime cose sia nei due workshop che ho frequentato sia via mail e i suoi consigli mi sono stati sempre utilissimi! Mi preparerò sicuramente altre domande per il suo prossimo workshop!