INTERVISTA A SANTE BANDIRALI – EDITORE DI UOVONERO
Abbiamo trattenuto Sante Bandirali per rivolgergli poche, rapide domande. Un po’ perché non sta mai fermo troppo a lungo, un po’ perché non volevamo svelarvi troppi dettagli prima del nostro webinar.
Sante, vogliamo sapere qualcosa su di te! Sei un editore con una formazione in economia e la passione per la musica. Queste tre nature che si muovono dentro di te vanno d’accordo?
S: Ho sempre avuto difficoltà a conciliare il mio lato più razionale con quello più istintivo e artistico. L’economia politica, che Flaubert definisce “scienza senza cuore”, e la musica, che un retaggio romantico porta spesso a considerare come “cuore senza scienza”, hanno fatto un po’ a botte durante gli studi. In realtà, occupandomi di discriminazione razziale e sessuale nel mercato del lavoro il cuore ce l’ho messo anche da economista, e da musicologo mi sono dedicato soprattutto alle espressioni musicali più matematiche e logiche, diciamo fino a Bach e da Schoenberg in poi. L’editoria è arrivata a fare da mediatrice: lì c’è dentro tutto, e il musicista e l’economista ci vanno felicemente a braccetto.
Uovonero è un’esperienza particolare di editoria: pubblica libri accessibili a tutti, soprattutto per bambini con disabilità cognitiva e con difficoltà di lettura. Ci racconti come si costruisce un libro per un catalogo così attento e selettivo?
S: La scelta di un nuovo libro è sempre molto delicata e importante; quando si ha un catalogo di una sessantina di titoli come il nostro, non si può pubblicare qualsiasi cosa solo perché ci piace o ci sembra che possa avere mercato. Per me un nuovo titolo non deve stridere col resto del catalogo, ma non deve neppure replicare obbligatoriamente moduli già collaudati. Mi piace esplorare nuovi temi, attinenti ai nostri, ma con nuove aperture; e progettare nuove forme, pensare che sia ancora possibile innovare un oggetto così antico come il libro cartaceo, dato più volte per morto in tempi recenti e che invece gode di ottima salute.
Cosa assolutamente non deve avere, invece, una storia per essere scelta da Uovonero?
S: Non deve essere una storia “su” qualcuno dei nostri temi, con quell’insopportabile e noioso tono moralistico che spesso hanno le storie a tema.
C’è un titolo del catalogo di Uovonero a cui ti senti legato in maniera speciale? Ci racconti perché, e come è arrivato ad essere in catalogo?
S: Forse dovrei essere più astuto e parlare di un libro che vende poco, sperando di stimolare la curiosità dei lettori intorno a questo titolo. Invece confesso che il libro a cui mi sento più legato è proprio il nostro titolo di maggiore successo, Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd, perché è stato il nostro primo romanzo, e perché ha vinto numerosi premi, fra cui il Premio Andersen. Quando scoprii questo romanzo mi sembrò il libro perfetto per il nostro catalogo: un giovane detective autistico, un caso misterioso che nessuno riesce a risolvere, una scrittura divertente e profonda, personaggi indimenticabili. Accorgermi che in Italia non era ancora stato pubblicato mi meravigliò tantissimo allora, e continua a meravigliarmi oggi.
A noi interessa il percorso che va dall’idea di una storia alla sua pubblicazione, quella che chiamiamo “La catena del libro”. Forse l’unico ruolo che ti manca oggi è quello dell’illustratore: ci hai pensato?
S: Per carità! Con tutti i bravissimi illustratori che ci sono in giro non mi pare il caso… Non ho molta confidenza col disegno, l’ho praticato molto poco nella mia vita e sono sicuro che per quanti sforzi possa fare otterrei solo risultati mediocri. Meglio che mi dedichi a tutto il resto, che non è poco, lasciando l’illustrazione a chi la sa fare.
Ho una curiosità molto personale, con cui ti lascio andare. Da ragazzina ho adorato Fonzie, guardando in tv Happy Days. Oggi Henry Winkler è un autore per bambini, e tu lo hai tradotto. Com’è la sua scrittura, per te che hai la fortuna di leggerlo in originale?
Anch’io ero un fan di Fonzie, e ritrovarmi da grande a tradurre e pubblicare i libri di Henry Winkler è stata una fortissima emozione. Oltre che un bravo attore e un bravo autore è anche una persona straordinaria, molto dolce, generosa e affettuosa, con cui ho sviluppato un ottimo rapporto. Quando gli ho inviato le mie felicitazioni per il recente Emmy Award ha risposto con una lunga email, nella quale mi ha raccontato tutta l’emozione per questo premio che ai tempi di Happy Days gli era sfuggito. E nella scrittura dei romanzi della serie Hank Zipzer, nonostante la collaborazione di Lin Oliver, ci ritrovo tutta la sua personalità!