Intervista a Flaminia Masotti di Fox Craft
In questi anni stiamo assistendo ad una riscoperta delle tecniche artigianali e tra queste spicca
certamente la legatoria dei prodotti cartacei.
Flaminia Masotti è Founder e Creative Director di Fox Craft , brand di design romano di legatoria che progetta e realizza, interamente a mano, prodotti di carta contemporanei, particolarmente accurati e funzionali, privilegiando sempre materie prime eco-friendly e di provenienza nostrana.
Ciao Flaminia, osservando i tuoi prodotti ho scoperto tecniche di legatoria che non avevo mai visto prima: si tratta sempre di tecniche recuperate dalla tradizione artigianale, oppure integri il tuo catalogo con invenzioni personali?
Ciao Daniel!
Nella progettazione e realizzazione dei prodotti attingo sempre dalla tradizione per poi “personalizzarla” in base all’idea che voglio sviluppare, pensando al risultato estetico e anche a quello funzionale. Il focus progettuale di Fox Craft infatti, si basa proprio sulla reinterpretazione in
chiave contemporanea delle tecniche di legatoria artigianale.
Guardando il sito di Fox Craft ci si imbatte in tantissimi prodotti diversi: taccuini, diari, ricettari, baby books, album fotografici, in cui fanno incursione ricami ed illustrazioni. Li progetti e realizzi tutti da sola o hai dei collaboratori?
Tutti i prodotti sono progettati e realizzati da me. Poi, posso contare su una rete di collaboratori, che inseriscono per “interventi spot” e a seconda della tipologia di progetto che devo realizzare.
Come hai intrapreso questa professione? Quella dell’artigianalità è un’indole innata?
E’ tutto nato dalla mia passione per l’editoria d’arte, mondo con cui ho avuto a che fare per molto tempo, avendo lavorato per gallerie e fondazioni d’arte contemporanea. Seguire la realizzazione dei cataloghi delle mostre mi ha permesso nel tempo di affinare il mio gusto e la mia sensibilità
-nonché di spendere capitali nei bookshop d’arte– e la creatività e la manualità non mi son mai mancate fin da piccola.
A quanto pare il mestiere di legatore risale al I secolo d.C. Cosa spinge una ragazza di oggi a ripetere gli stessi gesti di chi duemila anni fa piegava e cuciva fogli di pergamena o papiro?
Grazie per la ragazza! 😀
Non saprei, per me è stato uno sbocco del tutto naturale. Penso che ovviamente alla base ci debba essere, oltre che un interesse, una predisposizione: a me la parte manuale rimette in pace “con l’universo”, è come se tutto tornasse al suo posto e diventasse armonico. Non da ultimo, mi piace il “concetto di lentezza” a cui ti riporta il lavoro artigianale: ti “impone” di eseguire le cose dando loro il giusto respiro, il giusto tempo. In assoluta contro tendenza – e meno male – alla velocità di oggi che spesso non ci fa godere appieno quello che facciamo.
Le cose fatte a mano richiedono tempo, specie se fatte bene. Qual è il prodotto più complesso e quanto tempo hai impiegato per realizzarlo?
Di solito i prodotti più complessi sono alcuni lavori su commissione. Lì è sempre un banco di prova, perché si aprono nuovi scenari e nuove sfide, nonché possibilità di crescere e realizzare qualcosa di nuovo. Il più complesso forse è stato un album che ho realizzato anni fa per un
fotografo, sia per il suo consistente volume – e lì devi garantire che la rilegatura resista nel tempo – sia perché ho dovuto trovare una soluzione che soddisfacesse i gusti del cliente e garantisse la funzionalità del prodotto. Spesso la cosa più difficile è far capire che qualcosa che si sceglie sulla
carta – perdona il gioco di parole – non funziona poi nella realtà, perché bisogna tenere conto di tanti elementi e avere una visione globale di quello che si vuole realizzare. Ogni scelta ricade sulle altre e bisogna puntare all’armonia corale di tutti gli elementi.
Anche ad una persona creativa e “analogica” come te piace “staccare il cervello” con maratone di serie tv? Come passi il tempo libero?
In realtà mi dicono che sono una “drogata di lavoro”, perché gran parte del tempo libero lo passo a fare ricerche, approfondimenti o perché parlo spesso di nuove pubblicazioni, di design, etc… Ma penso che l’errore sia proprio qui: in primis, se fai un lavoro creativo, non stacchi veramente mai.
Ogni cosa che ti circonda può essere fonte di nuovi stimoli e idee; e poi ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace e che mi rende felice, quindi non c’è un confine fra tempo lavorativo e tempo libero.
Come tutti, spesso ho bisogno di “prendere aria” e svuotare la testa per riempirla di nuove idee o prendere decisioni…come lo faccio? Vado a mostre d’arte, di grafica e di editoria e altro: un toccasana per fare ordine nei pensieri.
Ma sono anche una “persona normale” che stacca ascoltando musica, andando a vedere un bel film al cinema, che adora andare fuori città (che spesso le sta troppo stretta).
Ecco, andare al mare – primo grande amore insieme alla carta – e in generale il contatto con la natura, mi rimette totalmente al mondo.
Un altro aspetto della tua professione è quello dell’insegnamento (a proposito segnaliamo il workshop con Autori di Immagini:
Evidentemente le attività manuali non smettono di interessare e coinvolgere. Secondo te cosa spinge le persone verso questo tipo di attività? E tu cosa cerchi di trasmettere ai tuoi corsisti?
No anzi, direi che negli ultimi anni anche nel nostro Paese – evviva! – c’è stato e c’è un grande ritorno alle attività manuali, “al fare” con le proprie mani. Senza scomodare grandi nomi che hanno scritto tanto su questo tema, io ti posso dire la mia: la soddisfazione finale nell’avere realizzato
qualcosa con le proprie mani, non ha prezzo.
Una delle cose più belle del tenere i corsi è vedere visi entusiasti e allo stesso tempo increduli dei partecipanti: spesso non riescono a credere di essere stati proprio loro a realizzare gli elaborati e i loro occhi brillano di felicità.
Io cerco di trasmettere delle competenze teoriche e tecniche per permettere a tutti di realizzare delle auto produzioni rilegate a mano, così che ognuno sia poi in grado di dare vita al proprio progetto personale.
Dall’esperienza dei corsi è infatti nata l’idea di fare un KIT di STRUMENTI BASE di LEGATORIA, in modo che tutti possano disporre dei giusti strumenti per iniziare subito a sperimentare. Poi mi dicono che trasmetto entusiasmo e passione e che riesco a rendere divertenti anche i momenti di “maggior frustrazione”: questo per me è impagabile, perché io in effetti mi diverto e cresco con loro.