Illustratrici e maternità – intervista a tre illustratrici che sono diventate mamme
Se non lavori, semplicemente non guadagni. Se stai lavorando ma non finisci una consegna ovviamente non ti pagheranno. Certe volte non ti pagano nemmeno se consegni e in questo caso non c’è nessuna tutela, se non quella di un legale che però ciascuno deve prima trovare e poi pagarsi da sé.
Chiacchierando con un’amica illustratrice ho riflettuto sul fatto che a questi imprevisti che possono impattare anche gravemente nel lavoro dell’illustratore, in modo generalizzato, se ne aggiunge uno, la maternità, che chiaramente impatta, almeno per quel che riguarda l’aspetto fisico, esclusivamente sulle illustratrici.
E’ possibile continuare a lavorare durante la gravidanza? Quando ci si ferma? Dopo quanto tempo è possibile riprendere e come cambia la vita dopo?
Ho pensato di chiederlo a tre illustratrici: Agnese Baruzzi, Eva Montanari e Maja Celja.
Agnese Baruzzi
Autrice e illustratrice. Agnese Baruzzi è sempre stata circondata di libri. Si è laureata in Progettazione grafica ali’isia di Urbino e ora vive e lavora sulle colline tra Imola e Bologna. Dal 2001 lavora come illustratrice e autrice: ha illustrato e progettato libri per Panini ragazzi, Rizzoli, Fatatrac, ideeali, Arka e Lapis.
I suoi lavori hanno avuto molta fortuna all’estero. Collabora con il Mart di Rovereto, con l’agenzia Plumpudding illustration di Londra e svolge laboratori per bambini e adulti nelle scuole e nelle biblioteche.
Contatti:
agnese.baruzzi@gmail.com
Eva Montanari nasce a Rimini,nel 1977.
Frequenta l’Istituto d’Arte di Riccione e l’istituto Europeo di Design a Milano.
Come autrice-illustratrice pubblica in Italia, Stati Uniti, Inghilterra, Germania,Giappone, Taiwan ,Francia, Spagna. I suoi libri vengono tradotti anche in Portogallo, Corea,Croazia,Finlandia,Turchia,Thailandia e Argentina.
Realizza disegni per calendari,riviste, copertine e manifesti.
I suoi lavori sono stati più volte selezionati per l’esposizione della Fiera del Libro per ragazzi di Bologna,”Original Art”-Society of Illustrators (New York),Mostra Internazionale di Illustrazione di Sarmede,Croatian Biennal of Illustration, Ilustrarte(Portogallo).
Affianca all’attività artistica la conduzione di corsi d’illustrazione in Italia e all’estero.
Contatti:
Maja Celija è nata a Maribor nel 1977 e ha vissuto a Pola, in Croazia, dove ha compiuto studi classici. Trasferitasi a Milano, ha conseguito nel 1998 il diploma di illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design e, nel 2002, quello di grafica presso la scuola C.F.P. Bauer. Ha collaborato con numerose riviste fra cui Ventiquattro e Diario della settimana, e con il quotidiano Glas Istre. Ha pubblicato volumi illustrati per Carthusia Edizioni, Editori Riuniti, Woongjin. Sue illustrazioni sono state esposte in mostre collettive e personali in tutto il mondo. Vive e lavora a Pesaro.
So che il galateo prevede che non si chieda l’età a una ragazza, ma posso sapere a quanti anni avete avuto il bimbo?
Eva 38.
Maja Ho avuto il bambino a 34 anni compiuti.
Agnese A 34 anni.
E adesso quanti anni hanno?
Eva Un anno e mezzo
Maja 5 anni e mezzo. A settembre inizia la scuola elementare!
Agnese A fine aprile Leonardo compie 2 anni
Come avete vissuto i mesi di gravidanza? Avete continuato a lavorare? Se sì, con lo stesso ritmo? Come avete riorganizzato le consegne a media e lunga scadenza?
Eva Durante la gravidanza ho continuato a lavorare ma ad un ritmo molto più lento, i primi mesi dormivo tantissimo!
Maja La gravidanza e stata un periodo molto bello. Ho continuato a lavorare, preferendo però le scadenze a lungo termine.
Agnese Benissimo! Io stavo molto bene e ho lavorato sodo fino alla fine.
Avete continuato a lavorare fino alla fine o a un certo punto avete interrotto?
Eva Ho continuato a lavorare fino alla fine perché sono sempre stata bene.
Maja Ho lavorato quasi fino alla fine. Avevo finito un albo illustrato quasi con il terminare della gravidanza. Faceva molto caldo e il Ferragosto si stava avvicinando. Tutto sapeva di vacanza.
Così anch’io preparai il mio bagaglio per andare all’ospedale.
Agnese Ho lavorato a pieno ritmo fino al venerdì, e domenica sera mi si sono rotte le acque.
Ho interrotto solo l’attività fronte bambino a un mese dalla nascita: a volte faccio laboratori ma ho deciso di interromperli all’inizio del 9° mese. Comunque si tratta di attività sporadiche: il lavoro sui libri è proseguito fino all’ultimo.
E dopo il parto come è andata? Dopo quanto tempo siete ritornate in studio?
Eva Ho avuto un parto rapido e persino divertente, per cui passata la prima settimana, ho ricominciato a lavorare un paio d’ore al giorno perché avevo un libro da consegnare a breve.
Maja Non ho ripreso subito a lavorare perché era il mio primo bambino e non mi aspettavo fosse così impegnativo. Allattandolo al seno dovevo essere sempre presente. Non avendo nessun aiuto gestivo tutto da sola. All’inizio la situazione non è così semplice. Poi prendendo il ritmo con il bambino la giornata comincia a prendere la forma e tutto diventa più semplice.
Ho ricominciato a lavorare in casa dopo un anno. Poi più tardi sono ritornata nel mio studio.
Adesso che siamo all’ultimo anno della scuola materna mi sembra tutto un dolce e lontano ricordo.
Agnese Dopo 15 giorni, agevolata dal fatto di lavorare da casa…
Ora avete ripreso a lavorare esattamente come prima o avere un bambino ha segnato in qualche modo un cambiamento? Avete riorganizzato il lavoro in qualche modo, in funzione del bambino?
Eva Assolutamente no. Quando era molto piccolo disegnavo tenendolo stretto addosso, in una fascia. Adesso le ore che dedico all’illustrazione sono diminuite notevolmente e rinuncio spesso a proposte di lavoro, ma nel tempo che passiamo insieme approfondisco la mia conoscenza di libri illustrati. Siamo due appassionati e io scopro ogni giorno qualcosa.
In merito alla riorganizzazione, per la suddetta mancanza di tempo, mi sono ripromessa di dedicarmi solo alle cose che mi interessano davvero e spero di tener fede a questo proposito!
Maja Il bambino segna tutta la tua vita. E’ lui che segna e decide il tuo orario, quando puoi lavorare e quando invece devi stare con lui. Il bambino cambia completamente tutte le tue abitudini e la vita di prima ti sembra la vita di un adolescente. Si diventa davvero grandi. Infatti il lavoro viene organizzato sempre in funzione al bambino. Si lavora quando lui e a scuola e poco importa se invece, prima non amavi lavorare la mattina.
Ho sempre lavorato in miglior modo di pomeriggio, portando spesso il lavoro anche dopo cena. Ecco, adesso queste giornate sono rare e comunque dipendono sempre dal fatto se qualcuno di familiari e disponibile a stare con il bambino.
Agnese Si, i miei ritmi sono cambiati un po’ in funzione dei tempi di Leo, ma già da molto tempo ho preso ritmi full, sempre aiutata dal fatto di lavorare da casa e di sfruttare quindi tutte le sue ore di sonno… a volte lo tengo con me mentre lavoro e questo mi piace molto, è bello vederlo armeggiare
al suo tavolino mentre io lavoro al mio!
A distanza di anni, il vostro lavoro si è stabilizzato?
Eva Io mi sento ancora all’inizio di questa grande avventura, non so cosa succederà!
Maja Certo. Il bambino cresce e diventa sempre più autonomo. Così si ha più tempo di lavorare e di recuperare i ritmi. Quando però si diventa mamma si è mamma per sempre. Il primo pensiero e sempre rivolto verso il bambino. Poi c’è tutto il resto…
Agnese Si: incredibilmente, il mio lavoro è andato molto meglio da quando è arrivato Leo.
Ora che ha quasi 2 anni se mi volto alle spalle vedo che negli ultimi tempi ho avuto più idee, più pubblicazioni e più soddisfazione!
So che è molto strano e raro, e certamente ha avuto i suoi prezzi (dividendomi tra famiglia e lavoro, ambiti che ruotavano entrambi attorno a casa, la vita sociale ne ha risentito!) ma sono molto contenta di non aver rinunciato a una vita professionale per me soddisfacente!
Ecco qui. Ringrazio Eva, Maja e Agnese per la disponibilità.
E voi? Avete fatto esperienze diverse? Raccontatecele, se vi va.