Citare nell’albo illustrato
Citare.
Realizzare un libro illustrato è sempre una sfida.
Una sfida contro il tempo e contro gli imprevisti, ma anche un confronto personale, un esame sulle proprie competenze.
Durante la realizzazione del mio ultimo libro, ho riflettuto su un concetto che spesso viene insegnato nelle scuole di illustrazione.
La citazione.
Prima di incominciare però è doveroso fare una premessa.
La mia riflessione è nata quando notai che, nel gioco nascosto in “Sam Vola Tra le stelle”, uno dei miei ultimo lavori, i genitori rimanevano impassibili mentre i bimbi si illuminavano.
Senza volerlo le espressioni dei “grandi” hanno dato il via ad una serie di considerazioni che non ho completamente assimilato ma che mi piacerebbe condividere nella speranza di poter dare a tutti voi qualche spunto.
Quando mi hanno assegnato “Il pigiama verde” di Guia Risari mi fu chiesto di creare delle doppie pagine illustrate.
In questo libro non manca niente: giungla, mare, spazio, stelle e cielo. Volevo mettere però qualcosa di mio cercando di soddisfare non solo i bambini ma anche i loro genitori.
La mia idea è stata quella di inserire nel libro citazioni legate alla mia infanzia e quindi a quella dei neo genitori: Super Mario Bros, la Nintendo 8-bit, il Sega Mega Drive, l’Atari e tutti quei giochi che, a quei tempi, sembravano fantastici ed incredibili.
Purtroppo l’editore mi ha un po’ ripreso e questo mi ha dato da pensare.
Negli albi illustrati alcuni autori si divertono a citare altri artisti, spesso di altre correnti artistiche (i riferimenti di Hopper nei libri di Quarello ad esempio) Altri autori invece citano libri o film.
Citare è sopratutto un piacere dell’autore che non intacca il senso del libro, quindi perchè non farlo?
La citazione è qualcosa che nel libro illustrato è solo un “di più”, un quid che non svilisce l’opera ma anzi la fa risaltare con un livello aggiuntivo, a volte narrativo e altre volte no.
Il suo ruolo è quello di piacere ai bambini e attirare i grandi in un momento di condivisione tra genitore/fratello/zio e figlio.
Il mio intento era quello di dire “ehi paparino trentenne, so che conosci Super Mario, Pitfall e quel maledetto di Donkey kong, pensi di riuscire a riconoscerli tutti?”
Ma in fondo il libro non è un lavoro di un’unica persona, ma un figlio che nasce da più mani, quelle dello scrittore, dell’illustratore ma anche dell’editor e dello stampatore.
Fortunatamente il mio editore ha compreso e insieme abbiamo deciso di cambiare le citazioni proposte da me in precedenza, affinché anche il bambino fosse in grado di riconoscerle.
E’ stato divertente insierire il Gruffalo, Cappuccetto Rosso, il sole di Richard Scarry, il Paese delle Creature Selvagge, lo Hobbit.
Ma alla fine il mio tocco personale sono riuscito a metterlo con un He-Man, Jumanji, il poster di Double dragon2, Pac Man e il fantasmino.
Vediamo se li trovate!