Wonder Trio: 3 libri mantra per farci del bene
Settembre “è tempo di imparare a guardare, è tempo di ripulire il pensiero”, cantava Cristina Donà in un pezzo che per me è diventato ormai un piccolo inno all’anno lavorativo che ricomincia, dopo la pausa estiva di aziende, editori e, se sono fortunata, un po’ anche mia.
Me lo canticchio, me lo ripeto nella testa come un mantra, mentre metto in ordine la scrivania, rispondo alle e-mail, compilo la “to-do-list” giornaliera.
Ed è proprio così che ricomincio anche qui a parlarvi di libri, di libri “mantra”, di libri che contengono parole da ripetersi spesso perché ne abbiamo bisogno, perché fanno bene.
Lasciatemi usare questa parola in senso lato, non mi appello ad alcuna dottrina se non quella del buon senso che mi induce, ogni tanto, a prendere fiato e a circondarmi di cose che mi migliorano l’umore e che mi ricordano come voglio affrontare il quotidiano.
Leggeteli per voi stessi e per le persone a cui volete bene. Leggeteli ad alta voce come una formula magica: ogni parola pesa, non perché grava su di voi o sul vostro destino, ma perché riempie uno spazio ben preciso, sono certa, per ciascuno e per ciascuno suona in modo differente.
In questo wonder trio c’è un libro per il tempo che passa, un libro per sentirci meno sbagliati, un libro per l’estate che stiamo per salutare.
#1
Sono da sempre una persona impaziente: vorrei tutto, lo vorrei subito, lo vorrei come dico io. Non è questione di pretese, è più l’illusione di avere il controllo su quel che accade così sarò “preparata”. Ma sono anche una persona ragionevole e, per fortuna, non del tutto incapace di lasciarsi sorprendere senza stare sempre sulla difensiva, perché tanto non si può controllare tutto e quando “viene il momento” per davvero lo si capisce, lo si sente, senza bisogno di tanti preliminari. Sfogliando “E poi viene il momento” percorro, tra le parole pacate e puntuali di Pierdomenico Baccalario e le immagini avvolgenti di Anna Pirolli, una vita intera. Il ritmo è regolare, la formula magica da assimilare è, per piccoli e grandi, sempre la stessa: le cose ci attraversano e noi le attraversiamo, le cose cambiano e noi cambiamo. Questo libro è un po’ magico perché le frasi che guidano il personaggio lungo le fasi della sua esistenza si ripetono con regolarità eppure, mentre lo leggo, mi sembra che alcune tornino più spesso (ma le ho contate e non è vero). Sono quelle che suonano più forte quando me le leggo a voce alta, nel preciso momento di vita in cui le sto leggendo.
Tra quei morbidi e generosi gesti disegnati e quelle limpide reiterate parole, mi muovo con cautela ma mi fido: viene il momento, anche per me, “di non avere paura”.
#2
Il secondo libro mantra è somministrabile anche in pillole, all’occorrenza. Ha un titolo pericoloso, lo so, specialmente se pensiamo a soggetti (piccini o grandi che siano) un po’ esuberanti, ma vi assicuro che agisce in modo misurato e senza troppe controindicazioni. “Si può” è una celebrazione in rima del diritto a non essere sempre uguali, coerenti per forza, conformi e uniformi alla media (o a quel che crediamo sia la maggioranza). Ci pensa Giusi Quarenghi a indicarci la strada, incastonando situazioni, connotati, elementi, caratteri in una metrica mai banale e sempre evocativa. Ci pensa Alessandro Sanna coi suoi tratti spettinati a cui sono così grata e affezionata, coi suoi bambini sghembi, dai contorni imprevedibili, coi suoi bambini liberi.
C’è un tempo per i divieti, per le regole che mettono ordine (e l’ordine, per carità, ci serve), ma c’è anche un tempo per riconoscersi pieni di possibilità, di esigenze e desideri a cui dare spazio. Le pagine sono tante e tanti sono i registri che convivono anche quando hanno pesi diversi (“Si può non battere le mani tutti insieme / e non volersi sempre tutti bene”). Non si scivola nel pericoloso e delicatissimo rischio del giudizio, ci si ferma prima, alla presa di coscienza di sé, alla capacità di ascoltarsi per poi dichiararsi e magari smentirsi. Perché “si può” essere anche più cose tutte insieme e “si può” disegnare e colorare anche fuori dalle righe e senza andare sempre diritti.
#3
L’ultimo libro mantra è più una raccolta di istruzioni, ma vi consiglio di ripeterle come fossero versi di un rituale propiziatorio perché, anche se siamo a settembre, qualche giorno d’estate ancora ci resta e dobbiamo prendercene cura. Sinceratevi di aver trascorso un’estate come si deve, auguratevene una prossima che sia proprio come la descrive e disegna Shaun Tan: un’estate bambina, con un compagno di giochi fraterno, con avventure che vi segneranno per sempre (anche quando vi faranno un po’ soffrire).
“Le regole dell’estate” è un formulario imprescindibile, dove la fantasia è messa in scena così seriamente che non la si può mettere in discussione e la si può solo affrontare a viso aperto e a cuore impavido. È l’immaginario infantile che esplode in una delle sue più audaci espressioni perché, come dice la quarta di copertina, “l’estate è un posto selvaggio e pericoloso”. In realtà, tutte le regole sono lì solo per ricordarci di essere violate, ancor più sfidate forse! E le sfide richiedono ingegno, ma soprattutto fantasia e questo libro contiene tutto lo Shaun Tan di cui ci si innamora: le bestie gigantesche, i robot arrugginiti, i bambini complici ma anche terribili, le sconfinate distese di terre attraverso cui correre a perdifiato.
In questo libro mantra smarritevi e abbandonatevi, riaprite gli album di famiglia e pescate le consonanze, godetevi ancora un po’ di quell’estate che vi siete meritati.
Nota: in questo wonder trio manca uno dei miei libri mantra per eccellenza, “Io aspetto” di Davide Calì e Serge Bloch. Non l’ho inserito perché su Ad Un Tratto c’è già un articolo che ne parla sapientemente (lo potete recuperare qui) e forse un po’ è meglio così perché questo articolo è diventato già fin troppo personale.
Nota 2: nei 3 libri scelti ho notato, solo in un secondo momento, che c’è un elemento ricorrente. Un uccellotto nero (un merlo, un corvo, una cornacchia), torna tra le pagine a condire la narrazione in modo più o meno insistente. Che questi incantesimi libreschi inizino a funzionare davvero?
Pierdomenico Baccalario, Anna Pirolli
Salani editore, 2019
Giusi Quarenghi, Alessandro Sanna
Franco Cosimo Panini, 2011-2019
Shaun Tan
Rizzoli, 2015
Coomenti 1
Caro mondo, così proprio non va. | Ad un tratto | L'altro volto dell'illustrazione
Set 16, 2020[…] libro che è un po’ un libro mantra (ve li ricordate i libri mantra? Ve ne avevo suggeriti alcuni qui) non solo per quello di cui parla, ma anche per il modo in cui lo rappresenta. “Il mondo come […]