Una rivoluzione silenziosa
REVOLUTION
di Arianna Papini
Carthusia Edizioni, 2017
Anche a me, come ad Arianna Papini autrice di ‘Revolution’, era rimasto impresso quell’articolo che girava alcuni anni fa in cui si parlava di un’indagine di un campione di persone di una certa nazionalità che, fatto il test del Dna, scoprivano quanto inaspettatamente multietnico potesse essere il proprio patrimonio genetico. Il concetto di ‘razza pura’, di per sé già per tanti aspetti così stonato da pronunciare, è un’astratta e insulsa forzatura davanti alla bellezza della varietà che ci portiamo più o meno consapevolmente dentro. Quando le ho sentito raccontare questo aneddoto prima di presentare il libro, ho capito ancora meglio perché il suo ‘Revolution’ (vincitore del Silent Book contest 2017) mi era piaciuto così tanto. Senza nemmeno una parola, ma con dolcissima ironia, Arianna era riuscita a spogliare un discorso complesso dai fronzoli e a tenere solo il cuore, isolare la parte più autentica, riportarla a un linguaggio comune a tutti, adulti o bambini, di qualunque parte del mondo.
“R/evolution” perché non c’è un’altra parola capace di tenere insieme il concetto di evoluzione (puramente temporale e senza giudizi di sorta) e rivoluzione. La rivoluzione però è silenziosa perché si incammina pagina per pagina senza alcun testo di supporto, appoggiandosi solo sulla grammatica di animaloni che Arianna Papini ci ha abituato a decifrare nei suoi libri (e che l’ha portata quest’anno ad aggiudicarsi il Premio Andersen come migliore illustratrice).
Come quei canti antichi che si ripetono e scandiscono il tempo del mondo, “Revolution” è un avvicendarsi di incontri da cui nascono nuove forme di vita che, a loro volta, incontrano qualcun altro e proseguono nel loro divertito ciclo generativo. Come le profezie, anche “Revolution” anticipa la propria conclusione perché, di bestiolone in bestioline, da un mix all’altro, si torna a generare la creatura da cui tutto è partito e il gioco ricomincia.
Chi sfoglia gode della sorpresa nel veder rivelata la combinazione tra le due creature-genitori, tanto bislacca quanto felice di essere al mondo. La gioiosa mescolanza si distende in capriole senza bisogno di farsi troppe domande: è un’esplosione di amore, unione dopo unione e quindi, in effetti, cosa serve di più di così?