La principessa che scriveva – scrivere per rinascere
La principessa che scriveva è un libro della collana Libri da Parati di Verbavolant Edizioni. La casa editrice di Siracusa, con questa collana, punta alla sorpresa e all’originalità.
Il lettore, infatti, può procedere nella lettura scoprendo qualcosa di fantastico e mai provato prima: leggendo e dispiegando volta per volta le pagine, il libro diviene via via più grande, sino ad arrivare al gran finale, in cui si apre in un’unica pagina delle dimensioni di un poster.
Le illustrazioni di Angelo Ruta, delicate e dai colori scuri, accompagnano in modo unico i testi di Nerina Fiumanò, proiettando il lettore all’interno della storia, molto intensa ed emozionante.
La storia raccontata ha come protagonista una giovane e bella principessa che vive in un castello ed ha un grande ed unico amore, quello per la scrittura.
La principessa non smette mai di scrivere, in qualsiasi momento della sua vita, qualsiasi stato d’animo la attraversi: scrive per svago, per tenere memoria di ciò che succede, ma soprattutto per riordinare le proprie emozioni quando le sente confuse, per trovare pace e per esprimere il proprio modo di sentire le cose.
Un giorno però un’invasione nemica spezza la tranquillità della vita di castello: il regno viene distrutto e la principessa viene imprigionata; prima di essere catturata non riesce a prendere con sé nulla di suo se non una penna e l’inchiostro con cui scrive. Durante i giorni di prigionia, nonostante la paura, la solitudine e gli stenti, la principessa non smette mai di scrivere, dapprima sui suoi vestiti, in un secondo momento su ogni centimetro libero della sua pelle: solo scrivendo riesce a resistere al vuoto che incombe e sente che il suo animo è ancora vivo in tutta la sua forza.
Passano i giorni, ne passano tanti, il regno viene finalmente liberato così come la principessa che è rimasta ancora giovane e bella, ma ricoperta di parole e pensieri su tutto il corpo, che stanno lì come segni indelebili e testimonianza viva di ciò che ha sofferto durante i suoi giorni di prigionia. Una volta liberata, la principessa, vedendo il suo regno distrutto ed irriconoscibile, si fa accompagnare sulla riva del fiume e si immerge.
Man mano che resta nell’acqua la principessa libera i pensieri e le emozioni che custodisce scritti sul suo corpo: tutti i suoi pensieri, scivolando nelle acque agitate del fiume, vengono portati via dalla corrente e ogni luogo in cui giungono rinasce, rivive e torna al suo splendore, così come anche il regno della principessa scrittrice.
Dispiegando le pagine e leggendo questo libro ho provato molte emozioni.
Trasmettono molto le illustrazioni, che già da sole, senza testo, raccontano la storia in modo perfetto, in punta di piedi, giungendo delicate agli occhi e al cuore. Emoziona il testo, capace di calare il lettore nel cuore profondo degli stati d’animo della principessa che vive in questa storia. Emoziona perché è un monito a non arrendersi nelle difficoltà, a non perdere la determinazione nei momenti bui, a non smettere di sperare mai, nemmeno nei momenti di sofferenza più profondi.
Dimostra che si può sopravvivere anche agli eventi negativi che sembrano portarsi via tutto ciò che si ha, che si può rinascere anche quando tutto sembra finito.
La storia della principessa scrittrice ci ricorda che per rinascere non serve altro che coltivare e tenere vive le proprie passioni, affinché non si spenga la scintilla che alimenta il nostro animo: perché è proprio quella scintilla che ci permette di essere ciò che siamo davvero e ci aiuta a trovare il nostro posto nel mondo.