Il confine tra realtà e immaginazione

“Esiste una regola non scritta nell’editoria, che afferma che l’autore di libri illustrati dovrebbe evitare di disegnare al centro della doppia pagina per non ostacolare la lettura. Cosa succede quando questa regola viene ignorata?”

Questa è la domanda che Suzy Lee ci pone nelle prime pagine del suo libro “La Trilogia del Limite”.

Per chi non la conoscesse, Suzy Lee è un pilastro del mondo dell’illustrazione. La sua fama è dovuta a tre silent book (libri senza parole) “Mirror“, “L’onda” e “Ombra” che hanno stravolto il modo di interpretare il libro illustrato.

La trilogia parte da un unico concetto di base: utilizzare la piega tra le due pagine come confine, come un elemento che separa o congiunge due mondi.

Può dunque una piega diventare confine tra realtà e immaginazione? La risposta è sì.

Come si può osservare aprendo i tre libri di Suzy Lee, c’è un continuo gioco tra quella che inizialmente sembra essere la realtà e gli elementi che rappresentano la fantasia.

I libri condividono un filo narrativo simile:

1.rappresentazione della realtà
2.la realtà viene compromessa da un elemento fantastico inaspettato
3.nasce la curiosità e il desiderio di abbattere il confine tra realtà e immaginazione
4.il limite viene finalmente superato, attraversato
5.i due mondi si mescolano
6.infine il ritorno alla realtà ormai modificata o abbellita dalla fantasia
Non scendo troppo nei dettagli per non rovinare la storia e soprattutto il finale a chi non li avesse ancora letti.

La difficoltà e la complessità del suo lavoro stanno anche nel sintetizzare con pochi segni e nessuna parola concetti forti che colpiscono e commuovono milioni di lettori.
Proprio per questo il suo personaggio è semplice, leggero e dinamico. Pochi tratti di carboncino che si imprimono su pagine completamente bianche. Anche questa è una scelta studiata e non lasciata al caso, così come è stato gestito il colore, saggiamente dosato per porre l’accento su alcuni elementi.

I libri di Suzy Lee non sono gli unici, ovviamente, dove compare il tema della fantasia che si mescola alla realtà. Prendiamo ad esempio il capolavoro “Nel paese dei mostri selvaggi“di Maurice Sendak.

Max, dopo averne combinate di tutti i colori, viene spedito a letto senza cena. E tra le quattro mura della sua cameretta, attraverso il potere dell’immaginazione, intraprende un lungo viaggio verso il paese dei mostri selvaggi, dove vive tante avventure e conosce nuove realtà. Anche qui come in “Ombra”, la storia termina con un ritorno alla vita reale: quando Max torna dal suo viaggio, infatti, ad aspettarlo c’è la cena ancora calda sul tavolo.

Pur non trattandosi di un albo illustrato, merita di essere citato anche il libro “La storia infinita” di Michael Ende, classico della letteratura fantasy per ragazzi, poichè racchiude proprio il tema del superare il confine tra fantasia e relatà, uniti grazie alla magia e all’immaginazione di Bastiano (consiglio a chi non l’avesse letto di recuperarlo immediatamente!).

Detto questo, conoscete altri libri che trattano questo tema? Cosa ne pensate?
E voi, siete in grado di superare il confine tra realtà e immaginazione?

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