Intervista a Manlio Castagna – Scrivere a puntate! La serialità in letteratura e nel cinema
Chi lo conosce sa che scrive al mattino prestissimo, perché le parole e le storie che spingono dentro alla sua testa e al suo cuore riescano a trovare il posto giusto sulla pagina senza dover aspettare un minuto di troppo. Poi ci sono la famiglia, il bellissimo cane Oberon, silenzioso compagno di scrittura e passeggiate, il festival del cinema di Giffoni, e poi…e poi…
Quante sono le cose che stai facendo al momento?
Vero mi sveglio ogni mattina alle 5:30 e mentre il mondo dorme mi godo il silenzio della casa, del telefono, delle mail e il frastuono dei miei pensieri. scrivere diventa così una raccolta piacevole fuori dal groviglio della vita quotidiana. cosa sto facendo al momento? Tanta scrittura in progetti diversi, non solo di natura puramente editoriale. Però sono creature che sarà bello svelare poco per volta, quindi per ora avvolgo tutto in un enigmatico “top secret”.
La parola che meglio mi pare ti rappresenti è PASSIONE, e al secondo posto SQUADRA. Sbaglio?
Passione sì, senza dubbio. Squadra, non sempre. sono convinto che ci sia un tempo per lavorare insieme e un tempo in cui bisogna staccarsi del gruppo e condurre una corsa in solitaria. Una parola chiave per me, invece, è sempre “condivisione”. Anche quando affronti una fatica senza l’aiuto di un team arriva il momento che per godere appieno di quello che stai facendo, devi creare una rete con gli altri, dei ponti attraverso i quali “dialogare”.
Io ho un gatto che lavora alla scrivania con me, e che mi ha dato un paio di begli spunti per due storie. Tu hai scritto un libro sul rapporto speciale dell’uomo con il cane “Io e il cane”, e hai ambientato “Petrademone” in un allevamento di border collie.
Sei proprio tu che scrivi, o presti il nome a Oberon? Sii sincero!
Avrei voluto che rimanesse un mistero, ma visto che tutti gli indizi congiurano contro il mio segreto… sì confesso: sono il ghost writer di Oberon. Ma non ditegli che ve l’ho detto, mi guarderebbe in cagnesco in eterno per questo!
Cosa racconteremo ai nostri ascoltatori nel webinar che condurremo insieme? Ti va se parliamo di serie? Di come si progetta, si sviluppa e si scrive una serie di successo?
La serialità devo averla geneticamente inserita in una delle eliche del mio DNA. Sembra che tutto quello che comincio a scrivere finisce per diventare la parte di un tutto più ampio.E non parlo solo di Petrademone. Quindi si: parliamo di serie in tutte le sue sfumature.
Che ne dici di parlare anche di come continuare a divertirsi scrivendo una serie? E di come non rimanerne prigionieri? Non che questo riguardi te, ma se ti ho capito bene, hai le tue strategie…vero?
La serie o la saga sono una grossa, magnifica e stimolante comfort zone. e come tutte le aree di “agio” possono diventare anche pericolose, perché si finisce nel serraglio infame dell’abitudine. Lasciare i nostri “mondi” creati con grande pazienza e divertimento può essere una specie di trauma, come abbandonare casa per la prima volta. Però è necessario e, nel mio caso, dopo un po’ sento l’esigenza di ricominciare daccapo.
Io ho strategie per tutto, onestamente e le ibrido col caso. in poche parole ho fatto della mia esistenza e del mio lavoro una ininterrotta partita a Risiko!
Bene, allora in preparazione al webinar, credo che andrò a ripassare un po’ le istruzioni de gioco…non si sa mai, con lui!