Il galateo del muro degli illustratori – 7 regole da non dimenticare
Quando suona il postino e apri il pacco che avevi ordinato con tanto amore, hai le stesse sensazioni di quando è Natale e inizi a scartare il tuo regalo sotto l’albero; occhi a cuoricino mentre sorridi al suono della carta che si strappa.
Un misto tra eccitazione primordiale e la profondissima paura che il regalo sia una impareggiabile ciofeca e che quindi dovrete trovare il modo di sbarazzarvene.
(In tal caso vi consiglio di organizzare una tombola fuori stagione con i “regali-avanzo”, ma questa è un’altra storia).
Il materiale promozionale che si prepara in vista di Bologna Children’s Book Fair , uno degli eventi più importanti dell’anno per gli illustratori, ci da proprio questa sensazione: da un lato il piacere di vedere se ciò che fai sarà figo e dall’altra la paura che l’ordine fatto sia una schifezza abominevole.
A volte, ai soliti biglietti da visita, si aggiungono cartoline, adesivi, brochure, spillette e innumerevoli chincaglieria. Tutto per lui, per il muro degli illustratori, o più comunemente chiamato il muro del pianto.
(Quest’anno inoltre l’ente fiera ha rinnovato alcuni padiglioni, quindi il muro del pianto potrebbe, e sottolineo POTREBBE, diventare ancora più grande e/o più funzionale).
Che siate stati bravi con il profilo colore e abbondanze oppure vi siano usciti dei ridicoli grumi colorati ecco a voi sette regole da non dimenticare, per mantenere il giusto galateo, quando arriverete a quel fatidico muro del pianto.
1. Non fate i situazionisti.
I situazionisti erano pittori che decisero di produrre centinaia di metri di pittura in maniera industriale. Non fate come loro. Siete illustratori, no artisti.
Stampare un manifesto di grandezza A3 o super A3 sarà sufficiente. Niente colonne di Traiano per favore.
Non è nel galateo del muro occupare metà parete solo per voi, infondo è diritto di tutti (o quanto meno di quelli arrivati in tempo) piangere su quel muro.
2. Less is more
Non servono 500 copie, ma solo 4 o 5, una o due copie per lato.
Il mio consiglio è: se ne avete stampate 500 regalatele, risparmierete anche un sacco di scotch.
3. Non coprire i lavori altrui
Lo so, il treno ha ritardato, il gatto vi ha fatto le fusa e non siete riusciti ad uscire in tempo da casa o la macchina vi ha abbandonato in autostrada. Qualsiasi sia stato il motivo siete entrati alle 9 e51 e il muro è già strapieno.
Coprire i manifesti altrui con i vostri non è bello, nè corretto o professionale.
Vi piacerebbe se accadesse a voi? Immagino di no, quindi semplicemente non fatelo.
4. Non strappate i fogli degli altri
L’unica cosa peggiore del coprire il manifesto di un altro collega è strapparlo. Chiunque lo faccia deve essere fermato come con chi passa con il rosso o parcheggia nel posto disabili.
Se ne beccate uno avete tutto il diritto di punirlo con la stessa moneta e semmai riattaccare il vecchio manifesto anche se strappato.
Ricordate che ciò che fate è lo specchio di ciò che siete, se strappate il lavoro di un collega dimostrerete di essere degli irrispettosi e soprattutto di non tenete o rispettare la categoria di cui fate parte, quella degli illustratori.
Ogni collega va rispettato e questo vuol dire anche non invadere il terreno altrui, di chi si è svegliato prima di voi, di chi si è preso la premura di arrivare davanti al tornello in tempo.
5. Ciò che viene appeso al muro è paragonabile allo spam
Il muro del pianto per antonomasia è una paccottiglia di immagini. Siamo ammassati come pendolari sui regionali e quindi siamo come spam.
Su quel muro valiamo poco, qualcuno o qualcosa viene notato, ma il 99% no. Verremo cestinati, quindi quanto meno siate ordinati e puliti se volete essere l’1%.
6. Fate le cose a “modino”
Quando disegnate quanta carta utilizzate? Disegnate un fiorellino su un foglio A3 e basta o riempite tutta la superficie?
Evitate di attaccare il vostro materiale esattamente a 9,5 cm dal bordo a sinistra e 22 dal basso. Tutto quello spazio che voi lasciate perché non vi aggrada potrebbe essere utile per i vostri colleghi. Partite dal bordo e non fate gli spreconi!
7. Non siate edera
L’edera è bella. Vi copre il terreno, vi copre i pali, i pilastri, i chiodi, le reti, i gradini, le finestre e se avete uno scheletro nell’armadio mettetelo vicino all’edera che vi copre anche quello.
L’uomo, invece, per qualche bizza del Dna è fatto di carne e ossa, no di liane rampicanti. Alcuni bravi e appassionati illustratori si spezzano le manine per poter fare dei manifesti aggettanti come gargoyle, balconcini o case per gli uccelli che contengono i LORO biglietti da visita.
Non iniziate ad appiccicare le vostre cose sui loro balconi.
Anche a Giulietta avrebbe scocciato.
Quindi ricordate:
Fate i bravi perché tutti abbiamo diritto di piangere!
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