GLI EROI DI GILBERT LEGRAND: COME POSSIAMO SALVARE IL MONDO UNA FORCHETTA ALLA VOLTA
Héros Surprises
Gilbert Legrand
Sarbacane, 2018
Non è la prima volta che in questo 2020 invoco l’aiuto di un eroe. In queste ultime settimane pare ce ne sia bisogno più che mai. Decisamente non ci basteranno i libri per superare un momento storico così difficile, ma di sicuro la loro solida presenza renderà più confortevole la nostra casa e probabilmente anche la nostra testa. E proprio di un libro mi servirò per chiamare a raccolta tutti gli eroi che posso. Supereroi? Non proprio, meglio eroi a sorpresa.
Sembrano provenire dalla Francia, ma in realtà sarebbe più corretto dire che il loro creatore, Gilbert Legrand, viene da lì perché loro, a guardarli bene, vengono un po’ da tutte le parti. In più, se proprio il corriere di questi tempi non può recapitarceli a casa (ma vale la pena iniziare a farsi un appunto nella wishlist), vi assicuro che possiamo stanarli anche tra i nostri armadi e cassetti e magari sarà pure un bel gioco.
Gilbert Legrand è uno degli artisti a cui sono più legata da quando ho iniziato a sperimentare mixando disegni e fotografie, cercando di esercitare lo sguardo a nuove prospettive. A rendere il suo lavoro speciale non sono soltanto le idee, ma anche il fatto che i suoi personaggi esistono fisicamente perché sono assemblati e dipinti proprio a partire dall’oggetto che ne ha scatenato l’esistenza. Legrand inizia a pasticciare per evadere dal lavoro tradizionale di illustratore per la pubblicità, ma i suoi pezzi unici sono così originali da guadagnarsi presto l’attenzione delle gallerie d’arte e dell’editoria per l’infanzia. La sua capacità di risvegliare l’inaspettato nel quotidiano però ha radici ben più lontane: a Gilbert bambino piace giocare da solo, intrattenersi esercitando la sua fantasia e i primi spunti vengono dall’osservazione degli attrezzi del padre. Da lì nasce la passione per la raccolta di oggetti vecchi e nuovi, setacciando i supermercati tanto quanto i mercatini delle pulci come farebbe il “junkers” professionista del romanzo “Second Hand” di Michael Zadoorian. A un certo punto, anche gli amici hanno iniziato a portargli cose su cui lavorare e il suo studio-laboratorio è ora pieno zeppo di pezzi che, ad occhi inesperti, potrebbero davvero sembrare solo cianfrusaglie. Eppure, più poveri sono gli oggetti e più il gioco è divertente, racconta nel video in cui ci fa curiosare un po’ tra mestoli che contengono stanze intere e seghe trasformate in ferocissimi lupi o in audaci fanciulle. Fotografati a dovere, finiscono tra le pagine di libri come il nostro “Heros surprises”, una compilation di personaggi eccezionali i cui superpoteri spesso hanno a che fare proprio con la natura dell’oggetto d’origine e si svelano aprendo l’aletta della pagina che nasconde, appunto, la sorpresa. Quanti dettagli è questione di gusto, ma l’idea è chiara fin da subito, immediata anche laddove vengono aggiunti solo pochi tratti. Sta tutto lì il segreto: nel saper dominare quell’equilibrio visivo che consente l’incontro tra reale e immaginato, condiviso tra artista e spettatore. Perché anche noi possediamo la stessa capacità di vedere se solo qualcuno ci insegna come guardare.
“Faccio arte perché amo farlo, perché mi fa sentire vivo. Creo per diffondere felicità” dice Legrand in un’intervista e a me sembra che pure lui sia un po’ un supereroe perché credo che anche la capacità di stanare la bellezza, comunicarla, condividerla sia un gran bel potere. E allora fate largo a Max La Ferraille, a Captain Univers e al mio preferito Gastronomik e a tutti quelli che verranno se questo gioco vi appassionerà al punto tale da esercitarvi a inventarne di nuovi (visitate il profilo Instagram di Gilbert Legrand per una carrellata di ispirazioni). In questi giorni difficili, cercare supereroi in cucina o nella cassetta degli attrezzi non sarà solo un piacevole passatempo, ma un esercizio di fantasia terapeutico. In fondo, è quel che ci siamo ritrovati ad essere: tutti quanti eroi in potenza, costretti per amore o per forza a risvegliare i superpoteri che nemmeno pensavamo di avere cominciando proprio dal nostro quotidiano, dalle mura di casa in cui la maggioranza di noi è confinata in questo momento. Andrà tutto bene se faremo la nostra parte. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità, diceva qualcuno, ma io preferisco partire dai poteri dei personaggi di Legrand che mi sembrano alla mia portata, che mi fanno sorridere, che mi fanno sperare di poter salvare il mio mondo una forchetta alla volta.