Clienti privati #1 : chi sono?
Ho ripreso dopo molti anni ad occuparmi di commissioni private.
La trovo un’esperienza corroborante: molti sottovalutano il piacere e la leggerezza che si può vivere lavorando per un privato, soprattutto quando ci si occupa di grandi produzioni per molti mesi di fila.
Così, quando Roberta mi ha chiesto questo articolo per Ad un Tratto, ho accettato con entusiasmo di parlarne!
Chi sono i clienti privati?
Quella per i clienti privati è quasi sempre la prima tipologia di commissione che un disegnatore si trova ad affrontare all’inizio della sua carriera. Un’ottima palestra, utile per imparare a costruire una buona comunicazione, a rispettare i tempi di consegna e soprattutto seguire le indicazionirichieste per il disegno.
Con il tempo e l’esperienza molti illustratori professionisti si spostano verso un tipo di mercato più ampio, di proporzioni maggiori: case editrici, redazioni giornalistiche, televisione, imprese che producono articoli di cartoleria, biglietti di auguri, fino ad arrivare al compartimento del tessile o videoludico.
Di conseguenza, le commesse realizzate per privati diminuiscono o smettono di essere prese in carico per mancanza di tempo, per la pretesa di un corrispettivo molto più alto e l’esigenza di dedicarsi a progetti più “patinati”, che danno più lustro all’identità professionale.
Va detto però, ad onor del vero, che anche alcuni illustratori professionisti piuttosto affermati non escludono a priori una clientela privata. Semplicemente, nella maggior parte dei casi, questi disegni non compaiono nei portfolio “ufficiali” e rimangono sconosciuti al pubblico.
Ma da chi è costituita la committenza privata?
Molto spesso si tratta di famiglie o da un membro di esse; di coppie di sposi e fidanzati, amici che si organizzano per un regalo di laurea o di compleanno. Oppure piccole associazioni culturali, gruppi che creano modesti eventi locali (incontri, sagre, feste).
Attenzione: quasi sempre si tratta di persone che non hanno mai avuto a che fare con l’ambiente dell’illustrazione, perciò non hanno davvero idea dei tempi e dei costi che verranno loro comunicati.
Che tipo di richieste fa un cliente privato?
Ecco qualche esempio rapido:
- Ritratti (realistici o non) di famiglia o di componenti della famiglia, animali domestici compresi
- Ritratti (realistici o non) di personaggi famosi amati, fanart
- Biglietti d’auguri per compleanni, anniversari, battesimi o lauree
- Tableau e partecipazioni di matrimonio
- Banner/header ed altri elementi grafici per siti, pagine social e blog
- Poster commemorativo per baby-shower (un evento anglosassone che abbiamo importato in Italia di recente, in cui si annuncia l’imminente arrivo di un bambino)
- Illustrazioni di famiglia per eventi speciali: Natale, la nascita di un nuovo bebè, l’arrivo di un nuovo animale domestico, trasferimenti all’estero, cene di famiglia dopo anni di distanza.
- Illustrazioni dedicate ad un caro che non c’è più: il disegno permette di riunire un’ultima volta in un’immagine delle persone che non possono più essere presenti insieme in carne ed ossa nella stessa inquadratura. Una richiesta non così inusuale come si potrebbe pensare.
Rispetto e sensibilità: gli aspetti sottovalutati della commissione privata
Come avrete notato, tutti i tipi di disegno appena elencati nel paragrafo precedente sono incentrati sulla richiesta di un’immagine personalizzata e personale nel contenuto. La caratteristica peculiare della commissione per i privati è infatti l’intimità, la dimensione affettiva.
Disegnare o dipingere per delle persone di cui sappiamo poco o nulla significa entrare in punta di piedi nella vita di altri esseri umani, che ci aprono la porta sul loro piccolo mondo.Si ricevono fotografie di persone, animali, oggetti e case, situazioni.
L’intimità è fatta di piccole cose. Ci sono parole oppure oggetti e figure che evocano ricordi che ci legano ad amici speciali, fratelli, amori, con un significato da cui il resto del mondo è escluso. Vanno a costituire una sorta di parola in codice affettiva, di cui noi veniamo a conoscenza. Non è qualcosa da sottovalutare. E’ come un atto di fiducia, una piccola rivelazione in cui veniamo coinvolti. Diventiamo di volta in volta testimoni di una confessione d’amore, di un affetto ritrovato, dell’arrivo di una nuova vita, di un lutto.
Alcune frasi e parole particolari vengono richieste nelle commissioni private; e se per noi non hanno alcun senso o sembrano perfino assurde, sono spesso importanti per chi invece ne richiede l’inserimento.
Nota:
Altre volte la commissione diventa delicata per il tema: come dicevo può capitare che vengano richieste illustrazioni che omaggiano persone e perfino animali che non ci sono più, con l’indicazione di inserire ali o altri escamotage grafici che raccontano la loro assenza nel presente. Sta a noi stabilire se ci sentiamo a nostro agio con questo tipo di contenuto.