Bologna Children’s Book Fair 2015: emozioni e sorrisi in un’esperienza davvero Social
Quest’anno la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna non è stata la solita fiera. È stata una Fiera davvero “Social”.
Sì, perchè nell’era in cui tutto diventa digitale anche le amicizie sono virtuali e si passano giorni, mesi, anni a conoscere altri professionisti e appassionati illustratori sullo schermo di un computer. Si ammirano i lavori, si commenta, si scherza, finchè arriva il momento in cui ci si incontra davvero, alla Fiera del Libro, dove i rapporti non sono più mediati da un mezzo che filtra le espressioni e il linguaggio non verbale.
Siamo lì, uno di fronte all’altro, e stentiamo a riconoscerci perchè troppo abituati ai nostri avatar.
Siamo lì, a mostrarci come siamo, coi nostri sorrisi, gli entusiasmi e le timidezze. A volte il nostro personaggio virtuale coincide con la realtà, altre volte scopriamo lati che non ci saremmo mai aspettati, ma sono tutte sfaccettature di personalità uniche e fantastiche che vale sempre la pena di scoprire.
Il tema di quest’anno per la Fiera è stato “Alice nel Paese delle Meraviglie“, scelto dagli organizzatori per festeggiare i suoi 150 anni (è fatta vecchietta) e nulla poteva sposarsi meglio con Ad un Tratto.
L’arrivo in fiera è stato emozionante, come sempre. L’ingresso imponente e pieno di bandiere delle varie nazioni e quest’anno il tappeto rosso, con le carte da gioco di Alice, che ti guida verso le tue mille aspettative.
Entri e sei pervaso dall’energia che ti spinge a correre verso il muro, che molti, impropriamente, chiamano “del pianto” ma che per noi è il muro degli illustratori, un muro pieno di colori, di energia e carico di speranza, la speranza di essere notati, apprezzati e ammirati. E corri per trovare un posticino libero dove poter mettere un pezzettino di te, che, timido, si fa posto e si confronta con altre migliaia di illustrazioni.
Un bombardamento visivo, un’esplosione di colori e creatività in cui si osserva lo sforzo di ognuno per distinguersi, per essere unico. Il muro è il luogo dove urlare, o sussurrare, per contrasto, “Ci sono anch’io!”.
Poi ti guardi intorno e ritrovi, come ogni anno, la Mostra degli Illustratori.
Quest’anno, secondo noi, la selezione è stata molto curata. Si potevano ammirare opere di vera qualità. Altre le riteniamo un po’ discutibili, ma del resto la scelta è sempre soggettiva e non si possono incontrare i gusti di tutti.
Poi arriva, finalmente, il momento in cui ti addentri nei padiglioni, entri tra gli stand degli editori e il tuo cuore si riempie di gioia, adrenalina e prospettive, sì prospettive, perchè ognuno di noi vuole vedersi aprire nuove strade, che sono lì in attesa di essere percorse.
Così inizia la timidezza di alcuni o la sfrontatetazza di altri nel chiedere di poter mostrare il proprio portfolio agli stand degli editori preferiti.
Le parole volano e s’intrecciano, a volte, in idiomi un po’ inventati, iniziando col francese, continuando in un inglese un po’ insicuro e terminando nel tuo amato italiano. E vivi scambi di gesti e sorrisi, che a volte ti spronano ad andare avanti, altre volte ti arrestano e ti chiedi se è veramente quello il tuo posto.
Ma sei lì, e il tuo cuore batte, perché tu sai che quello è proprio il posto in cui vuoi stare.
In conclusione la Fiera del Libro di Bologna è un paese incantato, ricco di opportunità e possibilità di crescita. Un luogo di confronto dal quale alla fine esci stremato fisicamente e mentalmente, ma è la cartarsi che serve per risorgere arricchiti di nuove esperienze e carichi di nuovi stimoli.
È quell’energia che ci sprona a continuare il nostro percorso e a continuare a credere in noi stessi e nei nostri obiettivi.
Qualche piccola nota dolente, purtroppo, l’abbiamo trovata. Sul muro, infatti, come ogni anno, alcuni illustratori hanno mostrato poco rispetto per i propri colleghi, attaccando i propri lavori e biglietti da visita su quelli di altri che, arrivati prima di loro, hanno avuto più fortuna nella ricerca di uno spazio libero. Un’esperienza fatta di persona, dato che la piccola valigetta di Leandra è stata proprio rimossa completamente dal muro, compresi i supporti che la sorreggevano. Ma a volte questi gesti stimolano la creatività di chi li subisce.
Abbiamo apprezzato però anche una bella novità, dato che quest’anno è stato aperto un bookshop in fiera, dedicato all’acquisto di libri. Ottima idea.
Adesso, prima di salutarci, è con grandissimo piacere che vogliamo lasciare qui, nero su bianco, un ringraziamento speciale a Morena Forza, Ilaria Urbinati, Paolo Domeniconi, Simona Sanfilippo, Andrea Alemanno, Marco Somà, Erika Forlani, Anna Castagnoli, Riccardo Guasco, Mauro Evangelista, Alessandra Sconosciuto, Claudio Cerri, Daniel Cuello, Elena Martini, Marianna Balducci, Roberto Grassilli, Rosaria Battiloro, Alessandra Fusi, Elisa Moriconi, Fabio Mancini, Sumiti Collina, Sonia Baretti, Elisa Ferro, Ariel Vittori, Anna Leotta, Sara Michieli, Fritlex, Matteo Franco, Raffaele Conte, Ilaria Guarducci, Ilaria Mozzi, Marco Lorenzetti, Monica Saladino, Maria Tetamo (Libreria Dudi), Alessandro Gurrieri, Francesco Scagliarini e anche a chi non è venuto in fiera ma è sempre nei nostri pensieri come Gianluca Garofalo, Daniele Morganti, Noemi Gambini, Katya Longhi, Mastro Geppetto Shop, Azyzo, 091Lab, la Libreria Tantestorie e a tutti coloro che ci seguono sempre e scusateci davvero se abbiamo dimenticato qualcuno.
Per noi di Ad un Tratto è stato bello ritrovare e conoscere dal vivo molti di voi, e vogliamo ringraziarvi tutti per l’affetto che ci avete dimostrato.
In bocca al lupo a tutti da Laura, Roberta, Leandra e Carlo!
Vi auguriamo mille di queste Fiere!