#toonme challenge

Nell’era prima dei social e dei nuovi media uno dei compiti più difficili per un’artista era quello di ritrarsi.
Il ritratto, anzi l’autoritratto, era un esercizio complesso, profondo dove non si doveva comunicare solo ciò che si era ma anche ciò che si faceva.
I grandi (ma anche i piccoli)  pittori si sono nel corso dei secoli cimentati in questa “arte” con risultati a volte iconici. Pensate all’autoritratto di Norman Rockwell e a quanti ritratti sono stati fatti con quello spunto.

Oggi l’autoritratto è diventato un gioco grazie all’esplosione dei selfie cambiando l’approccio e il rapporto verso l’immagine che abbiamo. L’autoritratto diventa un istante fugace da condividere.
Così in questo mare di selfie qualcosa è cambiato, almeno per ora.
Da qualche tempo Instagram (ma anche tutti gli altri social) è invaso dai #toonme ossia una challange in cui il proprio selfie (chiamarlo autoritratto sembrerebbe vetusto) viene in parte disegnato.

La tecnica è semplice: 

  • prendete un selfie, meglio uno senza sfondi complessi (ed evitate il bagno), 
  • dividete in maniera efficace la foto,
  • disegnate in una delle due metà ciò che vedete,
  • divertitevi nel farlo!

Da un lato diventa un buon esercizio tecnico e ci si rende conto di quanto ciò che pensiamo di noi possa essere diverso da ciò che mostriamo.
In tal senso esiste anche un vecchio spot che utilizzava questa idea per far capire come ciò che pensiamo di essere sia diverso da ciò che gli altri vedono di noi. Ma è un’altra storia.

Ritornando alla moda del #toonme, questo esercizio per noi illustratori diventa un modo simpatico per ritrarsi, io stesso ne ho fatto uno e lo sto utilizzando come avatar nei profili social.

Voi lo avete già fatto?

Fatecelo sapere!

Effettivamente ora che ci penso, la prossima fiera del libro di Bologna si avvicina, che sia utile anche come immagine per il biglietto da visita?


Mentre ci pensate su, divertitevi con questa gallery dei #toonme più interessanti in cui ci siamo imbattuti!

Post correlati