Artisti. Una specie umana a parte. Socievoli quanto solitari allo stesso tempo. Costretti a passare ore ed ore in solitaria tra colori, fogli e matite, pur dovendo essere assolutamente “social” sul web.
Per scampare a questo destino ogni artista cerca la propria routine, i propri posti speciali dove sgranchirsi le gambe, parlare e socializzare ( se con altri artisti, tanto meglio).
Ma cosa succede quando un artista solitario si trasferisce in una delle città più popolate d’Europa?
Londra. 8 milioni di abitanti eppure a detta di molti, il posto più difficile dove fare amicizie, ma io non credo alle statistiche…
Dopo varie ricerche sul web e aver provato diversi meeting a tema vario ho deciso che era il momento di immergermi nella “giungla degli artisti”.
Londra è una città aperta che ti offre l’opportunità di poter fare qualsiasi cosa, da “lo yoga tibetano” al “salta in un castello gonfiabile per adulti, pieno di gelatine e caramelle in stile Candy Crush”, no, non scherzo, esiste davvero!
Tra le numerose strane attività che ai londinesi piace fare, ci sono anche un sacco di Live drawing classes, perché qui l’arte è proprio una cosa seria e tutti vorrebbero essere artisti almeno un po’.
Che tu sia uno studente di arte, un pensionato o un ex giocatore di golf, puoi trasformarti in un Michelangelo ogni sera.
Ce ne sono vari di ogni genere in tutta la città, ogni giorno della settimana. Per la maggior parte svolti nel luogo privilegiato dagli inglesi: il Pub.
Per i meno esperti, è presente il tutor pronto a darti consigli e piccole lezioni sulla copia dal vero, alcuni lasciano più liberi, altri incentrano la serata sullo sperimentare varie tecniche e temi. Si può variare dalle classiche classi con modello/a nudo alle classi con modelli in stile Vintage/retrò, Burlesque, Orientale e quanto di più strano possiate immaginare… tutto è possibile.
So cosa alcuni di voi si stanno chiedendo: “Ma io ho studiato anatomia per anni e anni e so come disegnare un corpo umano, ho ancora bisogno di fare copia dal vivo?”
Ebbene, la risposta è SI. Sia perché, a mio parere questo è un campo nel quale non si smette mai di imparare e migliorare, e sia perché anche se siete artisti plurilaureati ed espertissimi con il corpo umano, queste lezioni possono portarvi molti vantaggi e aprirvi a nuovi orizzonti (oltre che a passare una bella e rilassante serata, ascoltando musica e disegnando circondati da atri vostri simili).
Nelle mie “lezioni” ho sperimentato il disegnare con entrambe le mani, una cosa che molti di noi hanno pensato almeno una volta, ma se non siamo spinti ad uscire dalla nostra “zona di comfort” spesso non facciamo, preferendo sentirci appagati dal risultato più che godere del processo creativo.
Ho disegnato un corpo umano sentendomi un po’ Picasso, osservandolo a 360° disegnadone il suo insieme, ottenendo un risultato cubista, che mai avrei pensato di realizzare di mia iniziativa ( a volte è difficile staccarsi dalle proprie abitudini, un po’ come quando abituati alla solita routine decidiamo di cambiare strada esplorando una via nuova, all’inizio ci sentiamo spaesati e persi, ma poi la sensazione di sapere qualcosa di nuovo è così appagante!)
Ho imparato a concentrarmi sulle luci, le ombre, quando molto spesso iniziavo i mei disegni dalla linea, trascurandone il resto e non riuscendo sempre a dare quel volume e quella realisticità voluta
Credo che copia dal vero, nonostante la parola “copia” non vuol dire riportare semplicemente ciò che vedi su un foglio, ma bensì catturare l’essenza di ciò che vedi, assimilare e tradurre attraverso i propri sentimenti.
Soprattutto quando si tratta di un modello, è bello essere in grado di far trasparire la sua personalità, senza però tralasciare la tua.
Uno degli esercizi in una lezione è stato quello di disegnare il modello attraverso vari stati d’animo che ognuno di noi ha scritto sul foglio e che poi ci siamo scambiati. Il mio doveva essere “Scintillante”.
Dopo solo poche classi durante i miei sketch ho sentito già una notevole differenza, sentendomi più sciolta, e sapendo meglio su cosa concentrarmi per realizzare quello che volevo. Ma la cosa che più mi ha stupito di più è che prima di iniziare questi esercizi il mio sketchbook misurava meno di un A6, avevo quasi paura, paura di non riuscire a catturare il momento che volevo su un così grande spazio.
Dopo qualche settimana sono passata ad uno sketchbook grande il doppio, che come potrete notare è diventato anche troppo piccolo, finalmente, aggiungerei!