Musica e Illustrazione – Tra le note di Johnny Bemolle’s
La collaborazione con i Johnny Bemolle’s è nata circa 2 anni fa, quando mi è stato chiesto di illustrare la cover del loro primo disco: Way.
Da allora Antonello, mente pulsante del gruppo nonché voce e chitarrista dei JB, mi ha sempre coinvolto rendendomi a tutti gli effetti, la matita ufficiale dei loro progetti musicali.
Quando Antonello mi spiegò la sua idea per l’ultimo disco, ovvero quella di creare un vero e proprio cofanetto nel quale musica e immagini si fondevano perfettamente, neanche a dirlo, sono stata da subito entusiasta.
La musica dei Johnny bemolle’s è un mix di folk rock e musica da camera, caratterizzata dalla voglia di raccontare delle storie e di creare delle atmosfere misteriose; non mi è stato quindi difficile sintonizzarmi sulle loro richieste.
La prima cosa che ho fatto, ovviamente, è stata quella di leggere tutti i pezzi, una vera e propria fucina di suggestioni e stimoli.
Tutti i testi del disco infatti, raccontano le storie, a volte drammatiche, di personaggi bizzarri, emarginati della società, che hanno luogo ogni volta in una diversa cttà europea.
Un vero e proprio “viaggio” musicale insomma.
Mi è sembrato giusto quindi, visto lo stile del disco, stravolgere quelli che sono alcuni degli aspetti che caratterizzano il mio lavoro. Al colore digitale dai toni molto decisi, ho preferito utilizzare il nero della grafite, perfetta secondo me per dare quell’atmosfera “malinconica” che doveva fare da collante per la musica e per le immagini.
Una volta impostate tutte le illustrazione interne, si è passato all’ideazione della cover.
Dopo diversi tentativi non andati a buon fine, siamo giunti alla conclusione forse più ovvia.
Il cd è stato pensato come una valigia che contenesse all’interno, spartiti, illustrazioni e tanta musica, quale miglior modo di realizzare la cover se non come una vera e propria valigia?
Ecco fatto, cover approvata!
Realizzare queste illustrazioni mi ha permesso di scoprire una parte di me noir e un po’ malinconica che credevo di non avere
Mi sono quasi sempre confrontata con le illustrazioni per l’infanzia, che devono essere realizzate seguendo canoni diversi legati al bisogno di raccontare delle storie che abitino all’interno di un libro. Il fatto che queste illustrazioni per JB fossero destinate ad un supporto diverso e richiedessero altre impostazioni è stato molto stimolante, una bella crescita in bianco e nero.