Il sogno di ogni illustratore: uno Studio d’illustrazione
Avere uno studio è una cosa meravigliosa.
Mentre seguivo ancora il corso di illustrazione alla Scuola di Comics mi chiedevo come sarebbe stata la mia vita una volta finito il percorso di studi: mi immaginavo sempre in pigiama, a casa da sola a lavorare in camera, a cercare di creare qualcosa da tutte le paranoie e insicurezze che mi sono germogliate in testa.
Un disastro, insomma.
Allora ho iniziato a pensare che magari un modo per evitare il pigiama c’era: avere un altro posto in cui lavorare e che mi desse la sensazione di fare qualcosa di concreto.
Poi ho scoperto che, parallelamente a me, anche Giulia Pintus stava pensando di costruire un suo piccolo studio: ci siamo coalizzate.
Entrambe abbiamo iniziato a pensare a che nome potevamo dare a questo spazio neonato che non sapevamo neanche bene come definire, ma per fortuna abbiamo avuto un aiuto: in molti ci hanno fatto capire che, secondo loro, con la situazione critica che c’è in Italia, affittare un posto e cercare di farci conoscere non era una grande idea, che era un po’ una trovata da chi ha la testa per aria, quasi come un palloncino in balia del vento che non sa dove deve andare.
Palloncini al vento, per quanto adeguato potesse essere, come nome è orribile.
Cosa piace a entrambe?
A me piace da morire l’autunno.
La pianta preferita di Giulia è la Liquidambar, quando ha tutte le foglie rosse.
Cosa abbiamo in comune? Le foglie.
Quindi è nato così Foglie al vento, perché ci sentiamo un po’ due foglie con la testa per aria, in balia del vento.
Ovviamente per decidere di lavorare 24h su 24 con qualcuno per tutti i giorni della settimana te la devi sentire, dev’essere la persona giusta, possibilmente affine a te.
Ecco, noi siamo quasi diametralmente opposte.
Io arrotolo i tubetti di colore dalla coda, lei li schiaccia nel mezzo.
Le cose sulla mia scrivania di solito sono disposte in un modo che rasenta la psicosi dei parametri analitici, sulla sua gli oggetti si abbracciano tutti.
Quando qualcuno si ferma a parlare al telefono davanti alla nostra vetrina ad alta voce io mi innervosisco, lei è contenta che ci sia gente intorno.
Però quando una inizia una frase l’altra la finisce, se una va in crisi l’altra c’è, entrambe pensiamo di avere il pollice verde ma lasciamo morire tutte le piante grasse che abbiamo sulle scrivanie e sul davanzale della finestra.
Avere uno studio di illustrazione è una cosa meravigliosa, ti fa sentire grande, ti sembra di fare qualcosa davvero per cercare di costruire il futuro che vuoi.
Però se fossi da sola, probabilmente, avrei un attacco di panico al giorno.
Per chiunque sogna di fare l’illustratore: trovate un posto dove poter lavorare bene, con tanti libri da guardare, tante cose da copiare e soprattutto qualcuno con cui parlare, che sia pronto a darvi dei consigli o a tenervi su se pensate di cadere.
Noi ce l’abbiamo, e ha una parete a pois.