Illustrare ad acquerello #1 : tre consigli per iniziare
Tutto è nato con Peter Coniglio. Il tenero coniglietto di Beatrix Potter, con le sue tinte tenui e delicate ha dato una svolta decisiva al mio lavoro creativo, indirizzandomi verso un’unica e meravigliosa tecnica tradizionale: l’acquerello.
Questa tecnica riserva una così innumerevole varietà di modi, di approcci e di segreti che dire di aver “imparato” è sostanzialmente impossibile. Per questo prendete questi consigli come quelli di un’amica, che non ha di certo raggiunto la “fine” di un percorso di apprendimento ma solo che ha fatto delle scelte. La scelta di un metodo, di una via, di uno stile. Buona lettura a tutti voi che avreste sempre voluto cominciare ma non avete mai avuto il coraggio, o a tutti voi che magari leggendo questi pratici consigli vi siate detti adesso “Perché no, proviamoci!”
1. La carta e i pennelli sono tutto.
Molti fotografi affetti da modestia, quando ricevono un complimento per i loro bellissimi scatti rispondono “E’ tutto merito della macchina!” (spesso meravigliose Reflex con obiettivi altrettanto meravigliosi). Bene la carta è la vostra Reflex , e i pennelli i vostri obiettivi. Potreste essere dei talentuosi Botticelli, avere il dono sopraffino dell’acquerello fin dalla nascita, ma senza una buona carta e dei buoni pennelli resterete geni incompresi per sempre. Alcune dritte: Per le tavole definitive usate sempre una carta da 300 gr, grana fine, 100 % cotone. La marca che giace sulla sommità dell’Olimpo è la Arches, ma spesso è necessario un patrimonio per acquistarla. Per fermavi a tre quarti della scalata è perfetta la Canson. Per i vostri schizzi e prove vi consiglio di restare comunque su una grammatura non inferiore a 300 gr, ma vi concedo una marca più scadente e una carta 100% cellulosa. Un consiglio nel consiglio: comprate fogli singoli molto grandi (non i blocchi) e tagliateli nella misura che vi piace con un coltello per avere quell’effetto leggermente “stracciato” che tanto mi piace. Risparmierete denaro, e avrete nobilitato il lavoro all’interno di una bella cornice ricercatamente vintage. Per ciò che riguarda i pennelli i Da Vinci siedono sul trono accanto alla Arches, i Tintoretto accanto alla Canson. Per cominciare potreste acquistare pennelli tondi a punta, una pennellessa e un pennello tiralinee.
2. Gli acquerelli. Quali? Quanti?
Avete presente lo sguardo di un bambino goloso di fronte dalla vetrina della pasticceria piena di dolcetti e leccornie di ogni tipo? Bè io sono così quando trovo in una vetrina le scatolette degli acquerelli. Aprire quella scatoletta è aprire un mondo di magia.
Gli acquerelli inoltre hanno una qualità davvero magica: sono immortali. Una di queste scatolette può durarvi una vita.
Probabilmente le troverete costose, ma è un investimento a lungo termine. Qui vi mostro lo stato della mia prima scatoletta, durata la bellezza di cinque anni. Per cominciare 12 colori sono più che sufficienti. Io adoro la qualità dei Maimeri, ma anche la Windsor and Newton va benissimo. Accanto, il mio piuttosto recente salto di qualità a un numero decisamente più alto di pastiglie. Una delle domande più frequenti è: pastiglie o tubetti? Non posso che rispondere pastiglie, per la durata nel tempo e soprattutto l’impossibilità di sprechi. Acquistate un tubetto solo per tavole definitive molto molto grandi.
3. Chi comincia con una mela è a metà dell’opera.
Bè adesso è l’ora della mela.
Non si tratta di ironia quando vi dico che disegnare una mela è disegnare la perfezione. E il grado di perfezione è vario ma comunque omogeneo in tutte le forme della natura, motivo per cui vi consiglio di cominciare con un frutto, una verdura, un ortaggio. Aprite il frigorifero e deliziatevi (o meglio ancora se avete un giardino o la possibilità di fare una passeggiata al parco, raccogliete ciò che trovate e che vi piace) copiando semplicemente ciò che avete davanti. Nessuna composizione complessa, nessuno sfondo, solo la rotondità o le chiazze di colore, o le nervature delle foglie dell’elemento naturale che avete davanti. Questo vi aiuterà ad aguzzare la vista, a creare una memoria visiva inconscia ma che andrete ad applicare sistematicamente a tutto ciò che disegnerete dopo. Qui alcuni esempi dei miei primi esercizi “naturali”.
Qui vi lascio nei vostri primi tentativi, il resto dei consigli nella seconda parte!
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