Le ruban: segui il cordino giallo
Le ruban (il nastro)
di Adrien Parlange
Albin Michel Jeuness, Paris, 2016
Mi piacciono i libri belli che sono anche “oggetti belli”. Mi piace che una buona idea si regga sulle sue gambe senza giravolte estetiche di troppo, ma con il giusto e curato costume di scena. “Le ruban” ha pagine spesse quanto la copertina, spigoli rigorosi, due elegantissimi colori protagonisti che si avvicendano in un gioco di pieni e vuoti percettivi con pochissimi “intrusi” ma moltissime varianti. E poi ha un nastrino giallo.
Quel nastrino giallo sbuca dalla rilegatura proprio come nelle agende più classiche, ma qui sembra così speciale proprio perché sta al centro di quella buona idea su cui tutto il libro si regge e forse anche perché, adesso che ci appuntiamo tutto sul Google Calendar, persino le agende col nastrino iniziano ad avere un vago fascino nostalgico.
“Le ruban” vorrei averlo realizzato io. E invece lo ha fatto Adrien Parlange che si è aggiudicato così una menzione speciale al Bologna Ragazzi Award 2018 (anche se non è la prima occasione in cui questo progetto raccoglie fortuna e consensi). Il libro si presenta come un catalogo visivo di idee disegnate interpretando proprio quel nastrino di stoffa. Insomma, un libro costruito attorno all’unica cosa che sta fuori dal libro, trasformandola da accessorio a elemento significante: il nastro della ginnasta, la lenza per pescare, un serpente piccolo piccolo…
“Le ruban” è un libro sovversivo: prende l’artefatto libro-agenda e lo fa incontrare con la fantasia e fa vincere la fantasia sul design, ridistribuendo i ruoli, ridefinendo le gerarchie. Il cordino segnalibro si è stufato di essere solo un divisorio tra una pagina e l’altra, vuole far parte dello spettacolo!
“Le ruban” mi ricorda che le idee semplici sono universali e non hanno bisogno di molto altro per dimostrare di essere buone. Ma mi ricorda anche che noi illustratori ogni tanto dobbiamo provare ad essere pure un po’ designer perché, proprio osservando il modo in cui funzionano le cose (anche quelle più quotidiane come le agende coi nastrini), ci accorgiamo di come funzionano gli occhi, le teste, i cuori nostri e dei nostri futuri lettori.