La scuola è finita, e ora? – la soluzione in 5 punti
Da diversi anni ormai accompagno la professione da illustratore a quella di insegnante di illustrazione.
E’ una professione stancante ma che ti regala molte gratificazioni, quando lo sentivo dire dagli altri non ci credevo eppure è così.
Vedere uno studente che viene selezionato ad un concorso o qualcuno che ti ringrazia a fine lezione per ciò che ha imparato ti fanno un pieno alla stima.
Effettivamente dovrei essere io a ringraziarli.
Per questo motivo scrivo quest’articolo, un ultimo consiglio a tutti coloro che vogliono continuare nell’illustrazione o nel campo creativo in genere quando gli studi si sono conclusi.
Punto primo: studiate.
Direte: “Ancora?” Sì.
Spesso, da studente, volevo subito arrivare al punto, alla soluzione. Classico è il dilemma del “quale è il mio stile”. Un quanto mai inutile problema, ve l’assicuro. Uscito da scuola pensavo di aver trovato la “strada”, la mia voce.
Tra i banchi di scuola non troverete quella voce, quella si sviluppa nel tempo e paradossalmente solo se si continua ad osservare, disegnare e a studiare. Quella voce a volte sarà stonata come una campana ma pian piano vi accorderete.
Non mollate, questo è un lavoro basato sulla pazienza.
Punto secondo: L’illustrazione è un mondo vastissimo.
In classe vi avranno insegnato layout, gabbie, tecniche pittoriche, anatomia, ecc ecc.
Fuori dalla scuola tutto quello che avrete imparato sarà l’1%. Quella è stata la base. Ora dovete costruire le fondamenta se avete intenzione di vivere di illustrazione.
Questo settore non può essere definito solo come “fare disegnini”. E’ un mondo che richiede tantissime competenze e che variano tantissimo a seconda del settore in cui vorrete lavorare.
Se vi piace fare albi illustrati studiate le ferie di settore, andate in libreria, seguite le nuove uscite editoriali. Studiate le carte, i metodi di stampa, le mode del momento, il lettering, i font, la teoria del colore.
Se vi piace fare concept art guardate i nuovi videogiochi, le uscite al cinema, studiate i software di 3d.
Disegnate dal vero, fate studi di rendering sia digitali che su carta, studiate fotografia per il cinema e comprate gli artbook che più vi interessano.
Se vi piace essere fumettisti informatevi sugli autori più in voga, leggete i fumetti più acclamati e quelli più interessanti, partecipate ai concorsi.
Andate alle fiere di settore, studiate il calendario editoriale degli editori che vi piacciono.
In ogni caso, a prescindere dal ramo in cui vorrete lavorare, ricordatevi che questo è un mestiere che vi porterà a spostarvi. Internet aiuta ad abbattere le distanze, questo è vero, ma non datelo per scontato. Una email non è sinonimo di colloquio. Un portfolio buono via email è un conto, ma poter vedere di persona il cliente (o futuro datore di lavoro) vi aiuterà. Certo questo non è un assioma, tanti riescono a rimanere nello stesso luogo per anni ma non datelo mai per scontato.
Per questo mettete in conto che vi conviene tenere da parte i soldi per andare a vivere altrove.
Punto tre: Pensate sulla lunga distanza.
Usciti da scuola non è facile iniziare a lavorare. L’energia è tanta ma la consapevolezza è poca.
In genere finiti gli studi ci vogliono tra i 4 e i 12 mesi per avviare questo lavoro. Saranno mesi difficilissimi, con la stima che andrà a calare sempre più. Vi avviso sin da subito: se supererete questo periodo allora forse l’illustrazione è il vostro mondo.
Preparate progetti per i concorsi che verranno fra un anno. Individuate un cliente che adorate e studiatelo. Ci vorranno mesi e tanta dedizione. Nel mentre dovrete cercare commissioni e lavoretti.
Se mai incontrerete dei colleghi tutti vi diranno che prima di essere illustratore a tempo pieno, prima facevano un secondo o un terzo lavoro.
Non c’è nulla di cui vergognarsi, anzi, andatene fieri.
Punto 4: Non siate invidiosi o rancorosi. Mai.
Questo settore è strapieno di illustratori. Mai come prima d’ora. Un koreano può rubarvi una commissione così come voi potrete sottrarla ad un americano. Ma ricordate che non siamo noi a decidere. Dall’altra parte c’è un cliente che avrà fatto le sue considerazioni e avrà pensato che questa volta voi non siete i prescelti.
Semmai siate onesti, meglio essere definiti leali e corretti che doppiogiochisti o peggio.
Punto 5: Infine fate squadra.
Comunicate tra voi, fate gruppo.
Le sfaccettature di questo mestiere sono tantissime. Il lato tecnico, quello fiscale, quello artistico e creativo.
Tra di noi siamo competitor ma sopratutto siamo colleghi e spesso si diventa amici. La stima deve essere, a mio avviso, uno dei pilastri su cui si deve fondare la professionalità di ognuno. Quindi iniziate a costruirla. Siate onesti, professionali, sinceri e umili.
Se sapete la risposta, ditela.
Se avete una domanda fatela.
Il vostro percorso inizia ora, ma adesso divertitevi!