Intervista a Francesca Resta
Ciao Francesca, grazie per esserti sottoposta all’interrogatorio.
Personalmente è un piacere poterti intervistare! Io conobbi Francesca ai tempi dei forum e vedere i suoi lavori (acerbi rispetto ad ora) era un piacere. Nel corso degli anni e degli eventi ci si è persi di vista fin quando non ci siamo trovati di fianco a Lucca Comics and Games a teatro. Rivederla illustratrice è stato un’enorme gioia perché in quel forum c’era gente veramente brava e lei ne è la dimostrazione!
Quindi bando alle ciance!
Non ti preoccupare, qui siamo tra amici, mettiti comoda e parlaci un po’ di te.
Presentati!
Grazie a te per lo spazio!
Sono un’illustratrice italiana, attualmente “expat” a Londra. Mi occupo soprattutto di copertine di libri fantasy e per ragazzi, tra l’Italia e gli Stati Uniti. Per lavoro, utilizzo soprattutto il digitale (Corel Painter), mentre le tecniche tradizionali sono il mio sfogo personale. Sono volontaria al Tate Modern e amo leggere libri fantasy e di fantascienza.
Da quanto tempo disegni e perché tra i vari generi hai iniziato quello fantasy?
Ho sempre amato disegnare, ma ho praticamente abbandonato il disegno durante gli ultimi anni di liceo fino a quando non ho lasciato l’università. Ho quindi ricominciato a disegnare con costanza e passione intorno al 2005 o 2006, mentre lavoravo come programmatrice. Il fantasy fa parte della mia vita da quando, alle medie, ho trovato una copia de La Spada di Shannara a casa dei miei nonni, per cui penso di poter dire che sono una lettrice di fantasy prima che una illustratrice fantasy, e quando ho potuto riprendere a leggere voracemente libri non di testo è stato anche il momento in cui ho ripreso a disegnare.
Quali artisti hanno segnato di più il tuo percorso artistico e perché?
Sicuramente John Jude Palencar, perché da ragazzina mi ha fatto innamorare delle copertine dei libri fantasy. Paolo Barbieri, perché è stato il primo nome italiano che ho associato al fantasy e me l’ha fatto sentire più vicino. Iacopo Bruno, perché il modo in cui gestisce tutta la copertina nel suo complesso è una costante ispirazione. Dan Dos Santos, perché tra tutorial, articoli e interviste, con Muddy Colors mi fornisce continuamente materiale di studio. Spero di riuscire a mettere via i soldi per averlo presto come mentore.
Ce ne sono moltissimi, e se me lo dovessi richiedere domani probabilmente ti direi altri nomi.
Quale è stato il momento che ti ha fatto pensare “questo è quello che voglio fare”?
Per un po’ ho pensato che mi sarebbe bastato tenerlo un hobby con qualche soddisfazione personale e non ero neanche sicura che renderlo un lavoro non mi avrebbe portato ad odiare il disegno, invece poi man mano mi sono resa conto che lavorare con altri mi entusiasma e mi porta a dare qualcosa di più rispetto al disegnare solo per me… credo che sia stata la copertina che ho fatto nel 2009 con Mondadori – il mio primo lavoro con un grande editore ed è stato pure divertente! – a darmi più fiducia.
Angolo curiosità: quale lavoro ti ha emozionato di più?
Penso che il rollercoaster emotivo più grande sia stata la copertina di Flame in the Mist di Renée Ahdieh, per Penguin… ero ad un café con una mia amica quando mi è arrivata la mail con la richiesta di collaborazione, lei ha riconosciuto subito il nome dell’autrice ed è andata in fibrillazione per me. Inizialmente ci eravamo accordati per un soggetto diverso per l’illustrazione, ma prima di poter proporre gli schizzi il progetto è stato bloccato perché il marketing aveva altre idee per la copertina. Pensavo che non li avrei più sentiti e basta, invece dopo un po’ di tempo mi hanno proposto di lavorare ad una fenice, senza che io avessi alcuna bestia fantastica a portfolio. Per cui è stata una grande dimostrazione di fiducia da parte loro e un po’ un salto nel vuoto da parte mia. Ho avuto spesso paura di non essere all’altezza, invece il risultato è stata una delle copertine più apprezzate a cui ho lavorato! Vedere i lettori postare composizioni fotografiche con il libro, fiori e altro su instagram è fuori di testa XD
Ai novizi, cosa consiglieresti?
Di ricordarsi che è soprattutto un lavoro, di avere ben presente a che settore e a che target rivolgersi e presentare un’identità riconoscibile, non un po’ di tutto. A volte le persone che mi chiedono consigli non hanno un portfolio indirizzato ad un mercato specifico, ma solo un insieme di disegni che non sanno bene a chi proporre e per cosa. Penso sia molto più difficile trovare chi ci affida un progetto se non diamo l’idea di conoscere il settore in cui ci proponiamo presentando un portfolio mirato.
Quali novità ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?
Nei prossimi mesi… poche. Sto lavorando ad un progetto un po’ grosso che richiederà tempo, e benché spero di poter dire di cosa si tratta abbastanza presto, non vedrà la luce prima di un annetto. Posso anticipare che non è il genere di libri che illustro di solito.
Anche il progetto che stiamo portando avanti nel gruppo di Imaginaria dovrà essere pronto per Lucca, per cui bisogna pazientare un po’ 🙂 Speriamo vi piaccia la mitologia Egizia!
Nel frattempo in primavera usciranno in libreria un paio di libri di cui ho già mostrato le copertine (“Smoke in the Sun” di Renee Ahdieh e “The Dance in the Dark” di Sophie Cleverly) e spero di poter condividere presto altre illustrazioni a cui ho lavorato recentemente, ma dipende sempre dagli editori!
Ma soprattutto, dove possiamo guardare i tuoi lavori e farci venire gli occhi a cuore?
Ahahah! Se vuoi qualcosa di pulito e ordinato, sicuramente il mio sito: www.nijiart.it
Per schizzi, work in progress, filmati di pessima qualità e altro, evviva i social! In particolare, la mia pagina facebook (https://www.facebook.com/nijiarts/) e instagram (https://www.instagram.com/niji707/)
Grazie mille Francesca e buon lavoro!