Il nostro “Demone” – PLAGIO Parte 1.1
In questo periodo ovunque mi giro vedo Illustrazioni che somigliano molto ad altre. Troppo internet mi sa, ma questo mi ha ricordato anche che qualche tempo fa scrissi del plagio e dell’ispirazione nel nostro lavoro.
Ciò che mi portò a quell’articolo fu una conversazione con alcune colleghe.
L’ennesima “ispirazione di troppo” che non ci andava giù.
A volte succede e, personalmente, se non capitasse vorrebbe dire che qualcosa non torna, ma bisogna avere un po’ di onestà e ammetterlo, fare mea culpa e andare avanti.
Il plagio nasce, nella stragrande maggioranza delle volte, per inesperienza o ingenuità, motivo per cui credo possa essere anche accettato, in alcuni casi, ma penso fermamente che parlare di plagio sia doveroso, sopratutto da quando ho iniziato ad insegnare illustrazione in giro per l’Italia.
Sento questa “responsabilità” (per usare termini grossi) verso chi mi guarda dall’altra parte del foglio.
Cercare la propria voce è assolutamente il più grande e odiosissimo sbattimento che esista ma è anche la cosa più bella e piacevole da fare.
Cercare nuovi orizzonti ci permette di guardare con occhi nuovi tutto ciò che abbiamo fatto prima, ma è anche vero che il plagio è vecchio come l’uomo ed è come Vermilinguo: brutto, viscido e che ci consiglia sempre nella maniera peggiore (e più suadente).
In passato si è già parlato di plagio ed è doveroso darvi qualche link per meglio comprendere questo fenomeno.
Roberto La Forgia ne parla a riguardo di una sua opera, l’autoanalisi aiuta sempre.
Anna Castagnoli invece ha ben pensato ad una trilogia (Plagio 1, Plagio 2, Plagio 3), qui riproposta. Come sempre esaustiva e ricca di spunti su cui riflettere, consiglio di leggere anche i commenti.
Anche sul blog di Topipittori si fa cenno al plagio in un vecchio articolo riguardante la Concejo.
Il fantasy nostrano, targato Parrillo, non poteva essere da meno e anche qui un “bel” caso di plagio.
Ora a me non basta chiaccherare tra colleghi e dire che certe cose non si fanno.
A che serve dirlo se siamo già tutti d’accordo?
Parlarne dovrebbe sensibilizzare chi inizia a studiare in questo settore e chi sbaglia a non
commettere più questo genere di “leggerezze”.
Per questo motivo ho deciso di fare un’intervista a tre personaggi del settore:
Un editore
Un illustratore
Uno studente
Vi starete chiedendo il perchè (il chi lo scoprirete in futuro!).
Semplice: il plagio è qualcosa che colpisce in maniera diversa a seconda di chi è l’artefice e il fruitore.
Estendere il discorso ad un editore lo trovo interessante per avere un punto di vista “tecnico”.
Interpellare un collega illustratore è doveroso perché il plagio è un po’ il demone di tutti noi e per questo va esorcizzato.
Parlarne con uno studente è importante perché il suo punto di vista “fresco” forse può aiutare noi che abbiamo fatto già esperienza.
Nei prossimi giorni quindi pubblicherò quest’intervista nella speranza di poter aiutare tutti, me compreso, a fare luce su questo demone.
Che l’esorcismo abbia inizio.