Diario di una illustratrice – Cosa si nasconde oltre la copertina?
Ovvio, perché la copertina di un libro, come il poster di un film, è un prodotto prettamente commerciale: deve in una sola immagine convincere il lettore a comprare QUEL libro.
È la vetrina di quel che vi aspetta se lo comprerete e di quel che vedrete se deciderete di acquistare il biglietto per andare a vedre QUEL film e non un altro.
Per un albo illustrato è leggermente diverso: nel senso che, se le illustrazioni sono molto belle e funzionano bene, il testo può essere anche terribile e noioso, ma il libro si vende comunque perché le illustrazioni, avendo predominanza sul testo, ne determinano la bellezza. Quindi non ti fermi solo alla copertina come nel romanzo o all’entrata del cinema, ma prima di acquistarlo puoi anche aprirlo e guardare le figure (fai una specie di auto trailer…).
È anche possibile però che, una volta a casa, lo leggi tutto e pensi “bellissime illustrazioni, peccato però che il testo sia noiosissimo o scitto male”. Però intanto l’hai comprato e hai raggiunto lo scopo della copertina. Spesso accade anche il contrario: alcuni bellissimi testi non hanno illustrazioni o copertine che gli rendano giustizia. Peccato.
Ma perché una copertina o il poster di un film funziona? Cosa deve contenere?
- Nome dell’autore (delle volte è anche illustratore)
- Nome dell’illustratore
- Titolo
- Casa editrice
Se c’è un traduttore viene prima dell’illustratore e dopo l’autore.
Una volta studiati gli ingombri della parte scritta, a noi interessa l’immagine: la tavola deve contenere il protagonista e spesso un elemento chiave della storia, oppure il protagonista all’interno di un contesto che abbia un valore simbolico importante all’interno della storia.
Prendiamo come esempio:
Biancaneve, riscritta da Nicola Cinquetti, illustrata da Octavia Monaco e edita da Edizioni ARKA, 2007
Una bambina coraggiosa, di Maurizio A.C. Quarello, Bohem, 2006
Polline. Una storia d’amore, di Davide Calì, illustrato da Monica Barengo, Kite Edizioni, 2013
La principessa del Taj Mahal, Candia Castellani, Aliberti Editore Jr., 2010
Sia Biancaneve che Polline hanno la protagonista e l’elemento chiave: la mela in uno e il fiore nell’altro. Questi due ultimi oggetti, sono talmente importanti all’interno della storia che diventano loro stessi quasi protagonisti. Monica Berengo è stata sintetissima: protagonista e oggetto chiave. Octavia Monaco, non solo ha messo la protagonista e l’elemento chiave, ma ha voluto mostrare in lontananza un contesto fondamental della storia: il bosco.
Una bambina coraggiosa e La Principessa del Taj Mahal invece non hanno l’elemento chiave, ma sono inseririti all’interno del paesaggio, il paesino di mare e l’India, che diventano protagonisti importanti del contesto della storia.
Nella maggior parte delle realizzazioni di copertina, si sceglie di ritrarre il protagonista come fosse uno scatto fotografico del personaggio in cui esso non si accorge di essere osservato dall’obiettivo: una posa naturale, rilassata, sognante, atemporale. Delle volte può essere anche un momento extra-narrativo oppure viene scelto di utilizzare una tavola interna rappresentativa del libro.
In tutti e quattro gli esempi che ho scelto, è evidente come protagonista e elemento chiave siano sempre in stretto legame tra loro da un gesto, uno sguardo o un’emozione.
Tale rapporto, oltre il protagonista e l’oggetto chiave, è il terzo elemento fondamentale della copertina che comunicherà il messaggio del libro: è un libro che parla d’amore, sentimento, coraggio o oggetti magici.
Vediamo questo concetto direttamente su gli esempi:
- in Polline, una storia d’amore, anche se non leggessimo il sottotitolo, capiremmo che tra la protagonista e il fiore c’è uno stretto legame, il fiore ha un fortissimo significato nella storia perché è un oggetto a cui lei tiene moltissimo. E da cosa si intuisce? Non solo dal fatto che lo tiene preziosamente in mano, ma da gli occhi socchiusi metre avvicina il suo naso e la bocca al fiore. Già guardando la copertina, senza neanche leggere titolo e sottotitolo, si capsce che è una storia che parla di sentimenti.
- Nella Principessa del Taj Mahal, i protagonisti sono due, perché è il Principe che ha fatto costruire per lei il monumento all’amore eterno. Se ci fosse stato dietro il Taj Mahal, sarebbe stato ridondante. Tutti sanno cos’è il Taj Mahal e la vera protagonista della storia non è il monumento, ma è lei, il loro amore che ha dato poi vita al Taj Mahal. Come simbolo che rappresenta il Taj Mahal, tra di loro c’è un fiore arancione che lui cede a lei e che in India è molto visto e ha un valore spirituale: il dono che ha fatto l’imperatore alla amata per accogliere il suo feretro. Una bambina coraggiosa ci appare affacciata sul mare tranquillo e luminoso, fiera di essersi lasciata alle spalle le sue false paure che si nascondevano tra le vie e le mura del suo paesino.
- Biancaneve, che tutti conoscono, guarda la sua famosa mela rossa che le ha dato la fama che ha, quasi ci fosse affezionata, un oggetto caro più che un frutto che le fa voglia di mangiare.
Per questo sia io che molti altri illustratori consigliamo di progettare la copertina per ultima, perché dopo molto tempo che ci lavori, quel corno hai imparato a riconoscerlo e a tenerlo ben
stretto tra le mani e la mente. E questa sintesi la troviamo negli albi illustrati, come nelle locandine dei film.
La domanda che deve venirci spontanea è: cosa si nasconde dietro questa immagine?
Deve incuriosirci dandoci pochissimi elementi, senza però toglierci il gusto della scoperta che avverrà oltre quella vetrina che è la copertina.
Che facciamo? Entriamo a vedere il film? Si, entro la locandina mi ha ispirata da subito!
Lo compro il libro? Si, lo compro! La copertina sembrava chiamarmi da lontano!